Visita di Joe Biden a Roma: misure di sicurezza massicce e città in stand-by.

Il capovolgimento della routine quotidiana dei cittadini romani si è reso necessario per consentire all’ex presidente americano Joe Biden di svolgere una visita commemorativa nella Città Eterna, con il fine di omaggiare la memoria del Papa emerito, papa Francesco. La scelta del locale storico nel cuore della città non poteva essere più calibrata per offrire all’ex presidente una cornice adatta per un pranzo riservato.L’attenzione mediatica era tuttavia focalizzata su un aspetto ben diverso, ovvero le misure di sicurezza intraprese dal Comune e dalla Polizia Municipale per garantire la massima protezione alla figura dell’ex presidente. Pertanto, per motivi di sicurezza, un tratto della storica via del Corso era stato temporaneamente chiuso al transito dei veicoli, pur lasciando comunque libero accesso ai pedoni.Queste misure di sicurezza erano state pianificate con grande anticipo, tenendo in considerazione la notevole visibilità che un evento del genere avrebbe inevitabilmente comportato. L’istituzione delle barriere di cinta intorno all’area dove si sarebbe svolto il pranzo era stata realizzata dalla Polizia Municipale, con l’aiuto della Squadra Mobile e dei Carabinieri.Il protocollo previsto per garantire la sicurezza dell’ex presidente americano era estremamente dettagliato. Ciò nonostante, in alcune zone intorno all’area riservata erano stati predisposti anche altri dispositivi di sorveglianza, come ad esempio i mezzi antiterrorismo con equipaggi specializzati.Nel frattempo gli addetti del protocollo dei volti noti avevano assicurato che le strade circostanti fossero state interamente sgomberate da eventuali potenziali pericoli, come ad esempio i banchi di commercio abusivi o i palchi installati dal ceto popolare.La città era in effetti divenuta una immensa platea teatrale, dove la vita quotidiana dei cittadini aveva subito un improvviso arresto per consentire all’ex presidente di svolgere il suo dovere commemorativo.