La discussione attorno al progetto Skymetro, l’infrastruttura volta a mitigare il rischio idrogeologico che affligge la Val Bisagno a Genova, è nuovamente al centro dell’attenzione, segnata da una svolta significativa nelle dinamiche negoziali.
L’apertura immediata al dialogo da parte del Ministero, come sottolineato dalla sindaca Silvia Salis durante l’evento “Condurre l’impresa, tracciare la rotta”, evidenzia una discrepanza tra le promesse fatte in campagna elettorale e la reale disponibilità ad apportare modifiche sostanziali al progetto.
Questo cambiamento di atteggiamento suggerisce una presa di coscienza della complessità intrinseca dell’opera e, implicitamente, un riconoscimento delle criticità sollevate.
L’analisi approfondita dei documenti relativi alla quarta versione del progetto Skymetro ha rivelato non solo la sua inattuabilità immediata, ma anche l’esistenza di una serie di ostacoli di notevole complessità che ne impediscono il completamento nei tempi previsti.
La richiesta di proroga già presentata il 16 maggio, a fronte di una valutazione negativa delle prospettive di fattibilità, prefigura la necessità di un allungamento dei tempi operativi, confermando la consapevolezza della problematica.
La sindaca Salis ha espresso l’impegno a perseguire una soluzione che concili le prioritarie necessità di protezione della Val Bisagno, esposta a rischi crescenti a causa degli eventi climatici estremi, con le aspettative e le preoccupazioni della cittadinanza.
La ricerca di un “compromesso accettabile” implica un processo di ascolto attivo e di mediazione, volto a integrare diverse prospettive e a trovare un equilibrio tra le esigenze di sicurezza, la sostenibilità economica e l’impatto ambientale dell’infrastruttura.
Questo approccio, lungi dall’essere una semplice concessione temporale, rappresenta un’opportunità per ripensare il progetto Skymetro alla luce delle nuove conoscenze scientifiche, delle innovazioni tecnologiche e delle mutate esigenze della comunità.
È auspicabile che questa fase di revisione porti a una soluzione più efficace, duratura e condivisa, capace di garantire la sicurezza della Val Bisagno e di promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio.