Italia condannata dalla Corte europea dei Diritti dell’Uomo per condizioni carceri.

Le condizioni delle carceri italiane, da tempo oggetto di critiche e denunce, sono state recentemente sottoposte a nuovo scandalo dalla sentenza della Corte europea dei Diritti dell’Uomo nel 2013, con la quale è stata condannata l’Italia per i trattamenti inumani e degradanti dei detenuti. Il caso di Washi Laroo, un olandese di origini nordafricane accusato dell’incendio in uno show-room alla periferia di Milano nel settembre 2024 che ha causato la morte di tre ragazzi, ha destato nuovamente l’attenzione su queste problematiche. Il pm milanese Luigi Luzi aveva chiesto al ministero la consegna temporanea di Laroo affinchè potesse partecipare agli accertamenti irripetibili necessari per le indagini, ma l’Olanda ha rifiutato, affermando che il giovane espierà la pena nell’istituto dove si trova. La Procura milanese sta quindi per chiedere il giudizio immediato per Laroo e per i mandanti e ideatori del piano criminale Yijie Yao e Bing Zhou. In parallelo, è in corso una trattativa tra Italia e Olanda per trasferire Laroo in un istituto penitenziario italiano. Perché ciò possa avvenire senza nuove critiche su le condizioni delle carceri italiane, il governo dovrebbe garantire che Laroo venga accoltato in un istituto con una detenzione dignitosa e adeguata, come da raccomandazione del rapporto di Antigone.