La Cuneo-Ventimiglia-Nizza, più che una linea ferroviaria, è un’arteria vitale che incrocia paesaggi alpini di rara bellezza e si apre sulle coste liguri e sulla scintillante Costa Azzurra.
Riconosciuta tra le dieci linee ferroviarie più affascinanti del globo, questa roccaforte ingegneristica testimonia l’audace visione di collegare il cuore del Piemonte con le dinamiche culture e i territori circostanti.
Il recente censimento “I Luoghi del Cuore” ne ha consacrato il valore, inaugurando un ambizioso progetto di valorizzazione culturale promosso dal Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI) – un’iniziativa volta a celebrare un’opera che, con i suoi quasi cento chilometri di percorso e un dislivello di mille metri superato grazie a trentatré gallerie scavate nella roccia, incarna la resilienza e l’ingegno umano.
La sua importanza strategica si è rivelata in tutta la sua portata durante l’emergenza successiva alla devastante tempesta Alex del 2020.
Quando la Val Roya si ritrovò isolata, la ferrovia divenne l’unico canale di comunicazione e di approvvigionamento, un ruolo che ne ha evidenziato l’irrinunciabile funzione sociale.
Il progetto “A bordo della Meraviglia”, nato dalla collaborazione tra il FAI e la Scuola Holden di Torino, mira a restituire voce a questa memoria collettiva attraverso un racconto poliedrico.
Fumetti, video testimonianze e un documentario, realizzati con la partecipazione attiva della comunità locale, intrecciano storia, ambiente, identità e aspirazioni future.
Il fumettista Claudio Marinaccio, accompagnato dal curatore Raffaele Riba e dal regista Davide Cerreja Fus, ha viaggiato lungo il tracciato, raccogliendo storie e impressioni che danno forma a un racconto vivido e coinvolgente.
L’iniziativa si arricchisce con installazioni permanenti nelle stazioni di Cuneo e Ventimiglia e con pannelli informativi che percorrono il tracciato, dalla provincia di Cuneo fino alle porte della Francia.
Come sottolinea Daniela Bruno, direttrice culturale del FAI, “per salvare un luogo, bisogna raccontarlo, e nessuno può farlo meglio di chi lo vive quotidianamente.
” La ferrovia, lungi dall’essere obsoleta, si conferma un elemento cruciale per la vitalità di territori altrimenti a rischio di spopolamento, un legame imprescindibile con il passato e una promessa per il futuro.
La sua genesi affonda le radici nella seconda metà dell’Ottocento, quando Camillo Benso, conte di Cavour, ne concepì la realizzazione per favorire i collegamenti tra il Regno di Sardegna e Nizza, all’epoca parte del territorio sabaudo.
La successiva cessione di Nizza alla Francia nel 1860 portò all’attuale deviazione verso Ventimiglia.
Distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale, la linea fu ricostruita e riattivata nel 1979 grazie a un accordo italo-francese, un atto di collaborazione che ne sottolinea il carattere transfrontaliero.
Nonostante gli investimenti di quasi trenta milioni di euro, il servizio rimane limitato, ma l’attivazione di treni storici e corse aggiuntive tra Ventimiglia e Nizza, previste per la stagione estiva, rappresentano un segnale di speranza e un invito a riscoprire un percorso ricco di suggestioni.
Oltre a essere un’attrattiva turistica, la Cuneo-Ventimiglia-Nizza è un servizio essenziale per molti lavoratori, come evidenzia Patrizia Manassero, sindaca di Cuneo.
Il sindaco di Ventimiglia, Flavio Di Muro, la definisce un simbolo di connessione e memoria collettiva, un ponte tra due Paesi.
Federico Borgna, consigliere di amministrazione della Fondazione Crc, la descrive come un patrimonio comune che merita di essere valorizzato e preservato, un filo invisibile che lega culture, storie e destinazioni.