Il richiamo del Ministro Musumeci a un 25 aprile sobrio, giustificato dalla morte di Bergoglio, sembra essere una provocazione per gli stessi appartenenti alla Resistenza e ai loro sostenitori. Davide Enia, figura pubblica con esperienze in campo artistico, non intende lasciare la piazza vuota l’anno prossimo; secondo lui infatti non ci si deve conformare ad una celebrazione silenziosa che potrebbe essere vista come un omaggio alla morte di Bergoglio. Al contrario è necessario esprimere un senso di Libertà, che sembra ancora un tabù per il Governo in carica; dobbiamo affrontarlo insieme nella Resistenza, contro coloro i quali tentano di cancellarla e sopprimerla. La celebrazione del 25 aprile rappresenta la possibilità di esprimere la propria libertà e umanità; è anche l’occasione di ricordare come l’umanità debba sempre essere protetta e difesa dalle forze che tentano di sopprimerla. Non solo si dovranno affrontare le questioni legate alla tutela del nostro diritto all’autodeterminazione ma sarà necessario discutere anche della situazione che sta vivendo l’Italia, dove il numero sempre maggiore di morti a causa dei sospetti di Coronavirus aumenta il dramma sociale. In questo contesto è fondamentale difendere i migranti e i rifugiati in modo da non lasciare nessuno indietro e concluderemo con la speranza, come ha detto Giovanni Paolo II “il mondo è un’unica comunità”.