lunedì 28 Luglio 2025
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Taranto, l’ex Ilva: un’eredità tossica e un futuro incerto.

La questione dell’accordo di programma relativo all’area ex Ilva a Taranto si presenta come un nodo complesso, in cui la delega di responsabilità, ancora una volta, grava sulle spalle dell’amministrazione comunale, configurando una situazione di profonda fragilità istituzionale.

Il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sottolinea con chiarezza come questa devoluzione di oneri si riveli problematica, generando una dissonanza tra le aspettative dei cittadini e le reali possibilità di intervento.
Il peso di questa eredità industriale contaminata si ripercuote direttamente sul sindaco di Taranto, chiamato ad affrontare una sfida ardua: comunicare alla comunità, appena votata, la prospettiva di ulteriori anni di compromessi e di convivenza con fonti di inquinamento tuttora attive.
Questa comunicazione, intrisa di amarezza e di frustrazione, si presenta come una vera e propria prova di resilienza politica e umana, poiché implica l’ammissione di una situazione di stallo che trascende la sua amministrazione.
L’accordo di programma, concepito come strumento di risanamento e di rilancio, rischia di trasformarsi in un mero atto formale se non accompagnato da un solido supporto istituzionale e da una condivisione delle responsabilità a livello nazionale.

La storia di questa vicenda è segnata da anni di incuria, di promesse disattese e di decisioni procrastinate, lasciando un’eredità di dolore e di incertezza per la comunità tarantina.

L’assenza di un reale coinvolgimento e di una corresponsabilità da parte degli attori nazionali amplifica il senso di abbandono e di impotenza che avvolge l’amministrazione locale.

Il Presidente Emiliano evidenzia la necessità di un cambio di paradigma, in cui l’accordo di programma non sia percepito come un onere delegato, ma come un progetto condiviso, sostenuto da investimenti concreti e da una visione strategica a lungo termine.
È imperativo che il governo centrale assuma un ruolo attivo nella definizione di un piano di risanamento ambientale che tenga conto delle specifiche esigenze della popolazione tarantina, garantendo trasparenza, partecipazione e controlli rigorosi.

L’obiettivo non è semplicemente quello di disattivare le fonti di inquinamento, ma di promuovere una transizione ecologica che favorisca la creazione di nuove opportunità di lavoro e di sviluppo sostenibile per il territorio.
Il futuro di Taranto, e con esso la credibilità delle istituzioni, dipendono dalla capacità di affrontare questa sfida con determinazione, coraggio e senso di responsabilità.

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