sabato 26 Luglio 2025
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Strade al collasso: l’Italia deve ricostruire il suo futuro viario.

L’infrastruttura viaria italiana, comprendendo strade statali e comunali, si trova ad affrontare una sfida complessa, ben oltre la semplice necessità di manutenzione ordinaria.
La condizione attuale impone interventi di profonda riqualificazione e, in molti casi, ricostruzione completa di opere strategiche.

L’esempio emblematico della Torino-Savona illustra chiaramente questo scenario: si tratta di un progetto che implica la demolizione e la ricostruzione di viadotti, un’operazione che riflette la gravità del degrado accumulato nel tempo e la necessità di un approccio radicale per garantire la sicurezza e l’efficienza del sistema.
Bernardo Magrì, amministratore delegato di Concessioni del Tirreno, ha sottolineato come tali interventi, pur comportando inevitabili disagi per la circolazione, siano imprescindibili per assicurare una mobilità sostenibile nel lungo periodo.

Rinviare tali interventi significa, in sostanza, procrastinare una soluzione necessaria, con il rischio di compromettere ulteriormente la funzionalità e la sicurezza delle infrastrutture.
Per quanto concerne l’Autostrada dei Fiori, recentemente entrata a far parte del portafoglio di Concessioni del Tirreno, l’amministratore ha evidenziato uno stato di conservazione relativamente buono, confermato anche da verifiche ministeriali.

Questa tenuta, in un contesto particolarmente aggressivo come quello costiero, dove l’azione corrosiva del sale incide significativamente sul degrado delle opere, rappresenta un dato positivo.

Tuttavia, anche l’Autofiori necessita di interventi mirati.

Tra questi, si segnalano gli adeguamenti delle gallerie in conformità con le direttive comunitarie, fissati per il completamento entro il 2027.

La galleria Fornaci, situata subito dopo Savona, è l’ultimo intervento di questo tipo previsto per il prossimo anno, mentre la maggior parte delle altre gallerie è stata oggetto di ammodernamento.
Parallelamente, è in corso un piano di sostituzione delle barriere di sicurezza, con quasi l’80% già completato.

Magrì ha inoltre posto l’attenzione su un aspetto cruciale: la sostituzione delle barriere non è un’operazione superficiale.
L’introduzione di nuove barriere genera sollecitazioni significative sulla soletta dell’impalcato, rendendo necessario un adeguamento strutturale dell’impalcato stesso per garantirne la capacità di sopportare tali carichi.

Questo dimostra un approccio complessivo e responsabile, che mira a realizzare interventi duraturi e sicuri, andando oltre la semplice sostituzione di elementi superficiali.
In definitiva, la sfida che attende l’infrastruttura viaria italiana richiede un investimento continuo, un approccio innovativo e una visione strategica per garantire la mobilità e la sicurezza dei cittadini.

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