Hollywood sembra stia finalmente staccandosi dalla cultura del politically correct per abbracciare una visione più autentica e originale. Questo cambio di rotta si riflette nelle candidature agli Oscar, dove un’opera prima indie come American Fiction di Cord Jefferson ha ottenuto ben cinque nomination, dimostrando che il cinema mainstream sta aprendo le porte a nuove voci e prospettive. Questo film, distante anni luce da Green Book e dai suoi stereotipi rassicuranti, si concentra sulla voce silenziosa della borghesia nera e affronta con coraggio temi attuali e complessi che spesso vengono ignorati o banalizzati. Lontano dall’identitarismo superficiale, American Fiction ci ricorda che le esperienze e le sfide degli afroamericani sono molteplici e sfaccettate, lontane dai cliché e dalle semplificazioni a cui siamo abituati. È un grido di libertà artistica e di ricerca della verità, che mette in discussione i canoni tradizionali del cinema hollywoodiano e invita il pubblico a riflettere su questioni profonde e urgenti. In un momento in cui la società è divisa tra conformismo e ribellione, American Fiction si fa portavoce di una nuova sensibilità, capace di rompere gli schemi convenzionali e di aprire nuovi orizzonti narrativi. Hollywood forse sta davvero stancandosi della retorica vuota del politically correct per abbracciare una forma più autentica ed empatica di espressione artistica.