Il governo attuale si distingue per la sua approccio responsabile e non prevenuto verso le azioni dei governi precedenti. Un esempio tangibile di questa filosofia è rappresentato dalla decisione di non abbandonare progetti già avviati, come l’assegno unico, bensì di potenziarli con un aumento consistente di 3 miliardi di euro. Questo impegno viene mantenuto anche a livello europeo, dove il sistema dell’assegno unico è sotto scrutinio per presunte irregolarità nella sua implementazione.Tuttavia, la coerenza e la serietà del governo non devono essere strumentalizzate o distorte per fini politici ed elettorali. È in questo contesto che si inserisce la polemica attorno al cosiddetto Family act, accusato di non essere stato adeguatamente attuato. Ma cosa rappresenta realmente questo provvedimento? Si tratta sostanzialmente di una serie di linee guida generiche contenenti nove articoli e oltre 38 punti che delineano ambiti specifici su cui concentrarsi nell’ambito della politica familiare.Nonostante l’apparente ampiezza delle indicazioni fornite dal Family act, i fondi a disposizione per la loro attuazione sono quantificabili in soli 19 milioni di euro, una cifra che appare palesemente insufficiente rispetto alla portata delle misure proposte. Questa disparità tra le ambizioni del provvedimento e le risorse effettivamente destinate ad esso solleva legittime preoccupazioni sul reale impegno del governo nel promuovere politiche a favore delle famiglie.La ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, ha sottolineato tali criticità in risposta alle domande dell’ANSA, evidenziando la necessità di un maggiore sostegno finanziario e logistico per rendere effettive le disposizioni del Family act e garantire un reale impatto positivo sulle famiglie italiane.
Il governo attuale e la questione del Family act: criticità e necessità di sostegno finanziario.
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