Il Salone Internazionale del Libro è una festa senza fine, un viaggio di scoperta e di approfondimento della letteratura e dell’editoria, dove gli amanti del libro si incontrano con i professionisti del settore per vivere una settimana ricca di appuntamenti culturali e di eventi. In questo luogo magico, la parola d’ordine è inclusione, perché il Salone vuole essere un crocevia di culture, un ponte tra le generazioni, uno spazio aperto a tutti per discutere, riflettere e divertirsi.In un mondo sempre più complesso e frammentato, il libro diventa un oggetto prezioso che ci consente di viaggiare senza muoverci, di esplorare mondi lontani e sconosciuti. Ecco perché il Salone del Libro è anche un luogo di incontro tra culture diverse, un momento di celebrazione della diversità e dell’unicità di ogni essere umano.Ma cosa accade quando i confini tra cultura e politica si sovrappongono? Quando l’amore per la lettura diventa un atto politico in sé? La risposta la troviamo nella storia del Salone stesso, nato negli anni ’50 come evento culturale apolitico. Negli anni successivi, il festival si è sempre più orientato verso temi sociali e di opposizione al regime autoritario che regnava all’epoca.Ecco perché oggi più che mai, il Salone del Libro è un luogo dove la cultura e la politica non sono separate. È un momento di riunificazione e di riflessione per comprendere l’attualità e proiettare il futuro della società in cui viviamo.Gli autori presenti al Salone, provenienti da tutto il mondo, hanno scritto storie che ci raccontano di umanità e di libertà. Libri che diventano spade per affrontare le battaglie della vita quotidiana: lotta contro la povertà, lotta contro la discriminazione, lotta per i diritti degli altri.Il Salone del libro non è solo un luogo di incontro tra gli addetti ai lavori ma anche una festa popolare aperta a tutti. È l’occasione per scoprire nuovi autori, nuove storie e nuove idee; per imparare qualcosa di più su noi stessi e sul mondo che ci circonda.Ma cosa succede quando i confini tra lettura e scrittura si sovrappongono? Quando la storia finisce dove inizia il futuro? La risposta è semplice: si crea un nuovo libro, un nuovo capitolo della nostra esperienza umana.