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sabato, 17 Maggio 2025
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Il miracolo della pioggia a Pietramontecorvino: un pellegrinaggio millenario per la benedizione del Santo protettore

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Pietramontecorvino, un paese nascosto nel cuore del subappennino dauno in provincia di Foggia, è segnato dal destino da una tradizione millenaria che ogni anno richiama la popolazione al miracolo della pioggia. Dal 1889, il 16 maggio diventa l’appuntamento fisso per i pellegrini e fedeli provenienti dalle terre più lontane d’Italia, riuniti intorno alla figura del loro santo protettore, Sant’Alberto Normanno.La storia narra che durante la terribile arsura e siccità dell’estate 1889, le terre di Pietramontecorvino furono ridotte al limite della sopravvivenza. La mancanza di precipitazioni minacciò il ciclo delle colture, mettendo a rischio la stessa esistenza delle famiglie petraiole. Fu in questo momento di massima disperazione che le due donne apparvero in sogno alla loro comunità con un messaggio miracoloso: Sant’Alberto Normanno avrebbe interceduto per alleviare la sete dei campi, ma soltanto se il popolo avesse compiuto un pellegrinaggio penitenziale fino al vicino Castrum di Montecorvino.La leggenda del santo normanno è radicata nel folklore locale sin da sempre. La sua figura incarna la speranza della comunità petraiola, che ogni anno ricorre al suo intercessore nella notte tra il 15 e il 16 maggio. In quei giorni di preghiera e rinnovamento spirituale, le famiglie si riuniscono per condividere i sacrifici e la fede comune. La processione-pellegrinaggio verso Montecorvino diventa una ricchezza culturale unica nel suo genere, che unisce tradizione popolare e valori cristiani in modo armonioso.Dalla porta del borgo di Pietramontecorvino, la processione si snoda per i 7 chilometri di strada ripida e scomoda verso Montecorvino. La carovana dei pellegrini è preceduta da altissimi pali addobbati con fazzoletti variopinti che sembrano sfidare le nuvole di cielo grigio e nebbia del Mattinata. Le centinaia di persone in movimento sono un susseguirsi di colori, stampe e canti sacri che anima il percorso lungo i vigneti e gli oliveti. La statua del santo protettore è portata a spalla dai più forti, simbolo della fedeltà alla tradizione e alla comunità.L’evento annuale richiama non solo le popolazioni dei paesi limitrofi Motta Montecorvino e Volturino, ma anche molti di quelli d’Italia dove risiedono le comunità emigrate dai tre borghi. Una volta a Montecorvino, i fedeli si riuniscono in preghiera per richiedere la benedizione del santo protettore. Dopo una notte di preghiere e sacrifici, il giorno dopo i pellegrini tornano a Pietramontecorvino, ma queste volte portando con sé l’acqua della pioggia miracolosa.La tradizione che lega la comunità petraiola ad Altoberto Normanno è un esempio di come le comunità rurale e contadina siano ancora unite da una forte identità storica e spirituale. La ricorrenza del 16 maggio diventa così un momento di crescita, accoglienza e integrazione tra le diverse realtà che contribuisce a costruire la comunità più solida e coraggiosa.Ma il miracolo della pioggia va oltre una semplice preghiera. È un simbolo del dono che l’uomo può fare ad altri, mostrando che anche nelle ore più buie di disperazione, ci sono sempre speranza e possibilità di redenzione. In ogni anno del processo religioso in corso con Sant’Alberto, il popolo di Pietramontecorvino ricorda che la sua storia non è solo un episodio isolato di aridità e siccità, ma che è tutta riunita nel miracolo della pioggia.

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