Un investimento di due milioni e duecentocinquantamila euro, finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), promette di trasformare un’area di pregevole valore ambientale e storico ad Arzachena in un parco dell’inclusione all’avanguardia.
La location scelta, lo stagno di Saloni, situato alla foce del rio San Giovanni, non è un caso: si tratta di un bene confiscato alla criminalità organizzata, ora restituito alla collettività come segno tangibile di riscatto e rinascita.
L’intervento, promosso dall’amministrazione comunale guidata da Roberto Ragnedda, incarna una visione complessa e ambiziosa.
Si tratta di un’azione che va oltre la semplice riqualificazione ambientale, mirando a creare un ecosistema sociale inclusivo e a promuovere lo sviluppo sostenibile.
Il progetto si propone infatti di integrare aree verdi di pregio con percorsi naturalistici fruibili da tutti, servizi educativi e sociali innovativi, e opportunità di formazione professionale e di lavoro.
L’obiettivo primario è quello di fornire un impulso concreto alla creazione di nuove opportunità lavorative, rivolte in particolare a giovani e persone a rischio di emarginazione sociale.
Il parco dell’inclusione si configura dunque come un laboratorio di crescita personale e collettiva, un luogo dove sviluppare competenze, costruire relazioni e creare un futuro più equo e prospero per la comunità di Arzachena.
“Questo risultato rappresenta un doppio successo,” afferma il sindaco Ragnedda.
“Innanzitutto, rafforziamo il nostro impegno nella lotta alla criminalità organizzata, dimostrando che i beni sottratti alle attività illecite possono essere trasformati in strumenti di progresso e di benessere per la comunità.
In secondo luogo, restituiamo alla cittadinanza un’area di straordinario valore paesaggistico e naturalistico, trasformandola in un luogo di incontro, crescita, coesione sociale e accessibilità a tutti.
“L’iniziativa si inserisce in un quadro nazionale più ampio, coordinato dal Ministero dell’Interno, che mira a valorizzare i beni confiscati alla criminalità organizzata.
La selezione del progetto è stata ufficializzata dalla Prefetta Paola Spena, Commissaria Straordinaria per il recupero e la rifunzionalizzazione di questi beni, a seguito di un incontro a Roma tra il sindaco e Cristina Usai, Consigliere Regionale delegata alle Finanze e Patrimonio.
Il parco dell’inclusione non si configura quindi solo come un’area verde attrezzata, ma come un vero e proprio simbolo di unione e di speranza per Arzachena, strategicamente posizionato all’ingresso del borgo di Cannigione, destinato a diventare un punto di riferimento per il territorio e un modello di sviluppo sostenibile ispiratore per altre comunità.
L’intervento rappresenta un’occasione unica per rafforzare l’identità locale, promuovere la cultura della legalità e costruire un futuro più inclusivo e resiliente per tutti.