lunedì 28 Luglio 2025
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Sardegna, la Corte dei Conti: transizione in corso, serve più efficacia.

La recente valutazione di parifica del rendiconto regionale 2024 da parte delle Sezioni Riunite della Corte dei Conti delibera una Sardegna ancora in una fase di transizione, con margini significativi di miglioramento nella gestione finanziaria e nell’efficacia delle politiche pubbliche.
La governatrice Alessandra Todde, pur accogliendo le osservazioni del collegio, ha sottolineato i progressi compiuti, evidenziando un incremento della capacità di pagamento (dall’85% all’89%) e un leggero aumento della capacità di spesa dei fondi regionali (dal 74% al 76%).

Questi indicatori, seppur incoraggianti, non occultano le criticità emerse, particolarmente quelle relative all’attuazione concreta dei programmi regionali.

La procuratrice regionale Maria Elisabetta Locci ha esplicitamente messo in luce una disconnessione tra la programmazione e l’azione, un gap che rischia di compromettere l’efficace utilizzo delle risorse, in particolare quelle derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Si tratta di una problematica strutturale, radicata in decenni di scelte politiche che hanno privilegiato l’erogazione di contributi a pioggia – bonus e incentivi – a scapito di investimenti strategici in settori chiave per lo sviluppo economico e sociale dell’isola.

Questa tendenza, secondo la procuratrice, ha generato una “dipendenza assistenziale” che ha frenato la crescita endogena e la capacità di innovazione.
La governatrice ha riconosciuto la necessità di un cambio di paradigma, ribadendo l’impegno a indirizzare le risorse verso progetti più strutturati e a monitorare attentamente l’efficacia degli investimenti.
In merito alla sanità, ha segnalato iniziative concrete, come l’inserimento del Ruas (Radiologia Interventistica e Ultrasound-guided) nelle liste d’attesa e l’affrontare la questione del CUP (Centro Unico di Prenotazione) come segnali di un processo di miglioramento.
Tuttavia, ha espresso la ferma volontà di trasformare queste azioni in un sistema virtuoso, capace di rispondere in modo più efficace alle esigenze dei cittadini.
Il nodo cruciale, come sottolineato dalla Corte dei Conti, risiede nella traduzione degli obiettivi programmatici in azioni concrete.

L’attuale situazione, caratterizzata da un eccessivo stadio programmatorio e una carenza di operatività, richiede un’accelerazione dei tempi e un rafforzamento della capacità amministrativa regionale.

La sfida, complessa e urgente, è quella di convertire il potenziale finanziario a disposizione – risorse non mancanti, come confermato dalle relazioni contabili – in risultati tangibili per la comunità sarda, evitando così la perdita di opportunità cruciali come quelle offerte dal PNRR e costruendo un futuro più solido e prospero.

La governatrice ha esplicitamente inteso le critiche come un monito per l’intera classe politica regionale, impegnandosi a promuovere un cambiamento di rotta che ponga al centro la crescita sostenibile e lo sviluppo strategico dell’isola.

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