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Decadenza Todde: Forza Italia preme, scintilla scontro al Consiglio regionale

La questione della presunta decadenza della Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, riemerge con forza nel Consiglio regionale, scatenando un acceso confronto istituzionale e sollevando interrogativi di rilevanza costituzionale e amministrativa.

Il consigliere di Forza Italia, Piero Maieli, ha formalmente diffidato il Presidente della Giunta per le Elezioni, Giuseppe Frau, affinché convochi urgentemente una nuova seduta consiliare per deliberare sulla decadenza della Presidente, in una mossa che evidenzia una crescente pressione da parte dell’opposizione.

Il fulcro della vicenda risiede in un’ordinanza giudiziaria che ha rilevato irregolarità nel rendiconto delle spese elettorali di Todde, determinando non solo la sua decadenza, ma anche l’applicazione di una sanzione pecuniaria di 40.

000 euro.
Questa decisione è stata contestata dalla Presidente, che ha presentato un ricorso al Tribunale civile di Cagliari, richiedendo una sospensiva.
Pur avendo la Giunta per le Elezioni inizialmente scelto di attendere l’esito del ricorso, una decisione che, secondo Maieli, ha tradito una ingiustificata dilazione dei termini, il Tribunale ha rigettato il ricorso il 28 maggio, confermando la validità delle contestazioni e ribadendo il ruolo del Consiglio regionale come mero esecutore di una decisione prettamente accertativa.

L’importanza di questa sentenza risiede nell’aver chiarito che la verifica delle violazioni di natura elettorale è di competenza esclusiva degli organi di controllo, mentre il Consiglio regionale è tenuto ad accertare e formalizzare la decadenza conseguente, senza possibilità di valutazioni discrezionali o approfondimenti di merito.

Attualmente, contro tale decisione pende un ricorso alla Corte Costituzionale, sollevando un conflitto di attribuzioni che si protrarrà almeno fino a settembre, un elemento che complica ulteriormente la situazione.
A supporto della sua richiesta di intervento, il consigliere di Forza Italia richiama un parere del Ministero dell’Interno del 2020, che stabilisce inequivocabilmente l’obbligo per il Consiglio regionale di accogliere le decisioni di accertamento delle irregolarità elettorali, senza margini di interpretazione o valutazione politica.
Questo parere sottolinea la natura giuridicamente vincolante dell’azione del Consiglio in tali circostanze.
La preoccupazione di Maieli si estende oltre la semplice questione della decadenza, sollevando interrogativi sulle possibili conseguenze legali derivanti da un’eventuale inerzia del Consiglio.
Il consigliere si riserva quindi la possibilità di ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) e di richiedere l’intervento degli organi statali, al fine di evitare che la mancata adozione degli atti previsti possa comportare l’insorgere di responsabilità contabili o penali per i membri del Consiglio.

Si aggiunge, inoltre, l’eventualità dell’applicazione dell’articolo 50 dello Statuto speciale per la Sardegna, che prevede l’esercizio dei poteri sostitutivi da parte dello Stato in caso di inadempienza degli organi regionali, una misura drastica che sottolinea la gravità della situazione e la necessità di una rapida risoluzione.

La vicenda, quindi, trascende la mera questione politica, investendo temi cruciali di legalità, responsabilità istituzionale e corretto funzionamento delle istituzioni regionali.

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