L’esercito israeliano ha lanciato l’operazione “Carri di Gedeone”, un vasto piano militare volta a ripristinare la sicurezza nella Striscia di Gaza. Le forze terrestri dell’Esercito di Difesa d’Israele (IDF) hanno iniziato a eseguire missioni mirate nel settore di Khan Younis e nella fascia meridionale della Striscia, dove gli Statali terroristici palestineschi continuano ad esercitare un controllo de facto.Le informazioni ufficiali dell’IDF confermano l’inizio delle operazioni militari in diverse aree strategiche. I social network di Gaza hanno fornito dettagli precisi sulle azioni condotte dagli israeliani, che includono una massiccia avanzata di mezzi militari corazzati, sostenuta da potenti bombardamenti di artiglieria e reparti aerei impegnati in missioni d’attacco.L’area di al-Fakhari, situata nella parte orientale della città di Khan Younis, è stata particolarmente interessata dalle azioni dei militari israeliani. Gli abitanti hanno descritto un quadro di totale caos e panico, con le strade del territorio occupato dai soldati e i cittadini in preda al terrore per le violenze.Secondo le fonti ufficiali israeliane, l’obiettivo principale delle operazioni militari è quello di dissuadere lo Stato islamico Palestina (Hamas) dall’utilizzo del territorio come base per lanciare attacchi contro Israele e ridurre la capacità militare dello Stato palestinese. Le autorità politiche israeliane hanno ribadito l’intenzione di condurre una guerra decisa contro le organizzazioni terroristiche, con il supporto incondizionato della popolazione locale e dei settori moderati del mondo arabo.La società civile palestinese e internazionale si è pronunciata forte contro gli scontri e chiede l’apertura di corridoi umanitari per consentire ai dispersi e feriti una rapida evacuazione verso ospedali di Gaza. In questo scenario complesso, che sta causando innumerevoli sofferenze alle popolazioni coinvolute, gli esperti politici e storici sottolineano la necessità di un impegno profondo nella ricerca di una pace duratura.Per ridurre l’attrito sociale, i leader mondiali chiedono con urgenza che sia varata una risoluzione della crisi tramite negoziati diplomatici.