La Valle d’Aosta si colloca in posizione subottimale nel contesto nazionale per quanto riguarda l’estensione e l’adesione agli screening oncologici, secondo un’indagine della Fondazione Gimbe che prende in considerazione i dati dell’Osservatorio Nazionale Screening del 2023. L’estensione e l’adesione alla sussidiazione dei pazienti a cui viene assegnato il test sono indicatori rilevanti per comprendere come la popolazione target si orienta rispetto all’utilizzo degli screening.Lo screening mammografico, finalizzato al monitoraggio del carcinoma del seno, mostra un livello di estensione pari a circa il 68,4% della popolazione target. Ciò significa che circa due terzi delle donne da questa fascia d’età hanno ricevuto l’invito allo screening. Tuttavia, la percentuale che ha realmente aderito al test risulta essere intorno al 32,7%, con la regione in posizione subottimale tra le regioni italiane.In merito all’applicazione dello screening cervicale, finalizzato alla prevenzione del tumore del collo dell’utero, l’estensione è pari a circa il 78,6% della popolazione target. Si tratta di un livello più alto rispetto allo screening mammografico, ma tuttavia la percentuale di adesione risulta leggermente inferiore (43,8%). In questa classifica, la Valle d’Aosta si colloca al 14° posto tra le regioni italiane.La situazione migliora considerevolmente in relazione allo screening colon-rettale. Questo tipo di screening è finalizzato alla prevenzione del tumore all’intestino e registra un livello di estensione pari a circa l’80% della popolazione target, con una percentuale di adesione intorno al 50,7%. In questa classifica, la Valle d’Aosta si posiziona al quinto posto tra le regioni italiane.La combinazione delle informazioni riportate evidenzia che il livello di estensione e l’adesione agli screening oncologici in Valle d’Aosta sono inferiori rispetto alla media nazionale. Ciò suggerisce che ci potrebbe essere una mancanza di sensibilizzazione sull’importanza della prevenzione oncologica nella regione.