L’annuncio delle autorità israeliane sul permesso di accesso ad aiuti umanitari nella Striscia di Gaza è stato accolto con scetticismo da Medici senza frontiere (Msf), che sottolinea l’inadeguatezza della quantità di aiuti consentiti, considerata unicamente sufficiente a mantenere in vita la popolazione e non per garantire il loro diritto umano alla sopravvivenza. La coordinatrice delle emergenze dell’organizzazione, Pascale Coissard, ha dichiarato che tale decisione sembra mirare principalmente a evitare accuse di genocidio da parte della comunità internazionale, evidenziando la grave situazione umanitaria nella Striscia.Le autorità israeliane hanno stabilito un controllo assoluto sul confine con l’Egitto e limitato drasticamente le importazioni in Gaza, privando il territorio di cibo, acqua, medicinamenti e energia. La carenza degli aiuti è tale che persino gli stessi fondamentali diritti umani sono violati, tra cui quello alla vita e al benessere. La risposta del mondo internazionale ha quindi manifestato la propria disapprovazione di fronte alle misure adottate da Israele nella Striscia.Le autorità israeliane hanno consentito un accesso di aiuti umanitari in quantità assai insufficiente e inadeguata. La dichiarazione rilasciata dalla coordinatrice delle emergenze dell’organizzazione sottolinea come il diritto alla vita rimanga vulnerabile a causa della mancanza di cibo, acqua e medicinali, e che i bambini sono particolarmente colpiti da questa crisi.