La nave Humanity 1, strumento umanitario senza confini, ha attraccato ieri sera con una certa enfasi nel porto di Bari, gettando l’ancora in una notte che si annunciava calda e luminosa. A bordo della nave, la cui storia è scritta sulla pelle dei 103 migranti salvati da un mare senza pietà domenica scorsa, vi sono storie di speranza, di resistenza e di coraggio.Secondo i dati resi noti dal prestigioso centro di supporto Humanity, le vite salvate non sono solo numeri, ma raccontano la storia di 12 minori, quasi tutti diseredati dalle loro famiglie per via della loro età e del loro stato di abbandono; un neonato che ha già vissuto giorni sulla barca in cui è nato; e circa 80 donne, ciascuna con le sue storie personali e i suoi motivi per scappare da guerre, carestie o persecuzioni.La nave Humanity 1 si trovava su due imbarcazioni quando ha ricevuto l’assistenza umanitaria. Le barche non erano adatte alla navigazione e mancavano di quel fondamentale accessorio che è il giubbotto di salvataggio, lasciando i migranti senza difesa di fronte a un mare crudele.Ma la storia della Humanity 1 non finisce qui. Durante l’operazione di soccorso, uno dei passeggeri si è trovato in grave difficoltà e quindi è stato portato in ospedale per ricevere cure appropriate.La maggior parte degli arrivati sarà trasferita al Cara di Bari. Gli altri migranti saranno smistati in altre strutture d’accoglienza, dove potranno sperare di trovare un po’ di calore umano in mezzo alla grande e impersonale burocrazia.Ecco allora la Humanity 1, con i suoi passeggeri, ha toccato terra italiana. La strada per i migranti sarà lunga e difficile, ma almeno ora sanno che non sono soli.