venerdì, 23 Maggio 2025
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Il ritorno in tribunale dei re di Roma: indagini aperte su omicidi dell’ ’80

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La giustizia italiana torna a indagare su un caso del passato con una serie di accusati di vecchia data, ma non per questo meno pericolosi e interessanti. Si tratta dei tre sospettati dell’omicidio di due giovani avvenuto il 18 marzo 1978 nel cuore di Milano, nei pressi del famoso centro sociale Leoncavallo.A essere accusati sono stati Massimo Carminati, l’ex membro della Nuova Avanguardia Repubblicana (Nar), suo cognato Claudio Bracci, pure lui legato ai neofascisti e Mario Corsi, ex militante dei Nuclei Armati Rivoluzionari ora conduttore radiofonico. I tre sono stati inquadrati come indagati nell’inchiesta sul doppio omicidio di Fausto e Iaio, i giovani coinvolti in un conflitto che ha lasciato segni profondi nella storia italiana.Massimo Carminati è un personaggio noto per la sua carriera criminale. Considerato il “quarto re” di Roma, soprannominato anche “cecato” a causa di una sparatoria con la Digos (la sezione operativa della polizia di Stato), nonché amico e compagno di scuola di Giusva Fioravanti, accusato di avere legami con la Banda della Magliana. Negli anni ’70 Carminati è stato inquadrato per essere uno dei sicari del giornalista Mino Pecorelli, oltre che per il furto al caveau della Banca di Roma. In seguito agli eventi del 1999, nel quale venne rubata documentazione per ricattare i magistrati, fu coinvolto nell’inchiesta sul calcioscomesse. Diversi pentiti hanno accusato Carminati in passato di numerosi omicidi e persino di avere avuto un ruolo con i servizi segreti nel depistaggio delle indagini per la strage di Bologna, ma dal momento che è quasi sempre riuscito a farla franca nei processi, nonostante sia stato condannato in diversi casi. La sua carriera criminale lo ha visto coinvolto nell’inchiesta sul ‘Mondo di mezzo’, e dopo la condanna a 10 anni, Carminati si trova attualmente in carcere per scontare una pena residua per corruzione.Claudio Bracci è un altro personaggio legato ai neofascisti. Con 67 anni in meno del suo accusatore, il militante nero e malavitoso ha avuto modo di mettere radici profonde nella cricca della Banda della Magliana. È stato coinvolto in numerosi fatti delittuosi, come rapine, banda armata e associazione sovversiva.Il legame con la musica è un altro degli interessanti aspetti della figura di Bracci, che nel 1996 si avvicinò ai ‘Presi per caso’, gruppo musicale composto da detenuti ed ex detenuti nato all’interno del carcere romano di Rebibbia. Infine c’è Mario Corsi, un personaggio non meno interessante. Accusato di numerosi fatti della cronaca, l’ex militante dei Nuclei Armati Rivoluzionari, ora conduttore radiofonico, ha ottenuto diversi riconoscimenti per la sua carriera radiotelevisiva, inclusi un Premio Sette Colli nel 2012.Però nonostante queste nomination da parte del pubblico e della critica, il passato di Mario Corsi è rimasto oscuro e pieno di misteri.

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