22 maggio 2025 – 19:15
L’aria palpita di un’attesa febbrile, carica di responsabilità e di un sogno che si materializza a un passo dalla meta. Antonio Conte, con la consapevolezza di un’esperienza pluriennale nel calcio d’élite, incarna l’equilibrio tra l’entusiasmo e la prudenza. La vittoria contro il Cagliari, apparentemente agevole sulla carta, si configura come un banco di prova cruciale per un Napoli proiettato verso un traguardo storico.Il tecnico, a una sola vittoria dal quarto scudetto, sottolinea l’importanza di un approccio impeccabile, un’applicazione totale del lavoro che ha caratterizzato l’intera stagione. Nonostante la posizione defilata del Cagliari in classifica, Conte esorta i suoi uomini a non sottovalutare l’avversario, ricordando come l’assenza di pressione possa liberare un gioco imprevedibile. “Questo è un momento che si vive con un’emozione particolare,” afferma Conte, “un desiderio intenso di scendere in campo e dare il massimo. Ho vissuto un anno complesso, in una realtà nuova, e questo potrebbe essere l’ultimo capitolo in questa piazza. Ma in campo ciò che conta è il lavoro, una dedizione costante sia in fase offensiva che difensiva.”Le assenze di Buongiorno e Lobotka, pesanti ripercussioni dovute agli infortuni, impongono scelte tattiche e nuove opportunità per Olivera e Gilmour. L’attenzione si concentra sull’attacco, con Raspadori e Lukaku pronti a guidare l’assalto, mentre Neres attende il suo momento per infiammare il gioco con la sua imprevedibilità.Fuori dal campo, Castel Volturno pullula di attività, di preparativi silenziosi. Napoli, città scaramantica, si stringe in un’attesa quasi sacrale. Il brusio delle trombette è soffocato, le maglie azzurre riposte, gli striscioni ancora privi del numero 4. L’atmosfera contrasta nettamente con il tripudio anticipato di due anni prima, quando il titolo fu conquistato con un vantaggio considerevole. Questa volta, la battaglia finale si gioca all’ultima curva.”Dobbiamo incarnare la mentalità che ho cercato di instillare,” ribadisce Conte, “un approccio aggressivo fin dall’inizio, il mio credo calcistico. Il rispetto per l’avversario è fondamentale; ho condiviso con il gruppo le mie esperienze, le vittorie che mi hanno onorato e le sconfitte che mi hanno temprato. Ho perso finali di Champions, coppe del mondo, europei, uefa. Il calcio è un equilibrio tra trionfi e delusioni, e questo rende la vittoria ancora più speciale.”Squalificato per la partita, Conte si sentirà diviso tra la panchina e le tribune: “Avrò due cuori, uno con la squadra e uno con i tifosi. Vorrei essere in campo con i ragazzi, ma ho piena fiducia nel mio staff, nel gruppo e nell’affetto dei tifosi.”La città è pronta a soffrire, a vivere un’ultima, intensa prova di forza. L’immagine di una Napoli in festa, riversata nelle strade, è un’aspirazione condivisa, un sogno che si aggrappa alla speranza di una vittoria che scriverà una nuova, indelebile pagina nella storia del calcio partenopeo. L’ultimo atto di un campionato intenso, appassionante, che culmina in un’emozione collettiva.
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