L’inchiesta in corso a Termini Imerese, condotta dai magistrati Concetta Federico e Raffaele Cammarano, focalizza l’attenzione sulla tragica scomparsa di Rob Cornelis Huijben, sommozzatore olandese deceduto durante le delicate operazioni di rimozione del boma del relitto del Bayesian, il veliero affondato nelle acque di Porticello. L’indagine, inizialmente orientata su ipotesi di omicidio colposo e di inosservanza delle normative in materia di sicurezza sul lavoro, coinvolge il legale rappresentante della Smith e Savage, società di subacquei per la quale Huijben prestava servizio.L’iscrizione nel registro degli indagati, seppur formalmente necessaria, precede l’esecuzione dell’autopsia e riflette la responsabilità che grava sul titolare della società olandese in termini di garanzia della sicurezza dei propri dipendenti. Questa circostanza ha, di fatto, permesso all’indagato di avvalersi della facoltà di nominare un consulente tecnico di parte, il quale ha potuto assistere durante l’esame autoptico, un atto irripetibile che potrebbe fornire elementi cruciali per chiarire le cause del decesso.La complessità della vicenda si estende oltre la responsabilità diretta della Smith e Savage, coinvolgendo anche la Hebo, società proprietaria delle gru Lift 10 e Lift 2, impiegate dalla Tmc Marine nel progetto di recupero del Bayesian. L’operazione, caratterizzata da elevati rischi e da una delicata gestione delle risorse, prevede il riaffioramento del relitto presumibilmente entro la prima settimana di giugno. Di fronte all’inquietudine suscitata dall’incidente, le autorità hanno optato per sostituire temporaneamente i sommozzatori con robot subacquei, mezzi tecnologicamente avanzati progettati per mitigare i pericoli associati a questa fase critica. L’impiego di questi strumenti, in grado di operare in condizioni ambientali avverse e di fornire immagini dettagliate delle aree difficilmente accessibili, rappresenta una scelta strategica volta a garantire la massima sicurezza durante le operazioni di sollevamento e a consentire un’analisi più approfondita delle cause dell’incidente. La vicenda solleva interrogativi sulla gestione della sicurezza in contesti lavorativi ad alto rischio, l’adeguatezza delle procedure operative e la necessità di un costante aggiornamento delle competenze professionali.