Un’operazione di portata significativa ha disarticolato un’organizzazione complessa dedita al traffico illecito di sostanze stupefacenti, smascherando un sistema di distribuzione sofisticato e capillare che operava tra diverse regioni italiane. L’inchiesta, condotta dalla Procura di Trani e materializzatasi in quattordici arresti, ha rivelato non solo l’ampiezza geografica della rete, ma anche la sua capacità di adattamento e innovazione, tesa a eludere i controlli e a raggiungere un pubblico vasto e diversificato.L’indagine, durata diversi mesi e protrattasi tra marzo 2023 e gennaio 2024, ha svelato un’organizzazione strutturata che gestiva la filiera dello spaccio con un livello di organizzazione tale da configurare un vero e proprio business. L’utilizzo di piattaforme di messaggistica istantanea per la pubblicità e la gestione degli ordini, unitamente all’impiego di biciclette elettriche per le consegne, testimonia una strategia volta a massimizzare l’efficienza e a minimizzare il rischio di intercettazioni.Un elemento particolarmente emblematico e distintivo emerso dalle indagini è stato l’utilizzo di un codice peculiare, volto a mascherare l’attività illecita: le sostanze stupefacenti venivano vendute con nomi inequivocabili tratti dalla tradizione gastronomica italiana, un artificio volto a creare un linguaggio segreto tra i membri dell’organizzazione e i clienti, e a rendere più ardua l’identificazione dei prodotti illeciti. Questo stratagemma, unito alla selezione di aree strategiche di Molfetta – stazioni ferroviarie, centri storici, parchi pubblici e immediatezze di attività commerciali – ha permesso alla rete di operare in maniera quasi impunemente, sfruttando la familiarità del contesto per confondersi e ridurre la visibilità.Le operazioni di arresto, coordinate dal giudice per le indagini preliminari, hanno interessato Molfetta, Catanzaro, Siena, Brescia, Bisceglie e Bari, rivelando l’estensione territoriale dell’organizzazione e la sua capacità di interconnettersi con fornitori esterni. Le accuse contestate ai quattordici arrestati, di età compresa tra i 20 e i 50 anni (con la presenza di tre donne), includono la detenzione a fini di spaccio di stupefacenti, e gli inquirenti stanno ora lavorando per ricostruire i volumi di affari generati dall’attività illecita, analizzando nel dettaglio i flussi finanziari e i ruoli specifici di ciascun membro della rete. L’indagine, nata da un’iniziale segnalazione da parte della polizia locale di Molfetta, è un esempio di come la collaborazione tra forze dell’ordine e l’uso di tecniche investigative avanzate, quali pedinamenti, osservazioni e intercettazioni telefoniche e digitali, possano portare alla luce e smantellare organizzazioni criminali complesse e radicate nel territorio.