sabato, 24 Maggio 2025
AostaSuperbonus: l'incentivo costa 126 miliardi e distorce il mercato.

Superbonus: l’incentivo costa 126 miliardi e distorce il mercato.

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L’evoluzione del Superbonus edilizio, nonostante la riduzione dell’incentivo al 65% a partire da quest’anno, continua a generare un impatto significativo sulle finanze pubbliche italiane. I primi tre mesi del 2025 hanno visto un incremento di ulteriori 1,8 miliardi di euro di oneri a carico dello Stato, portando il valore complessivo delle agevolazioni fiscali erogate a un totale di 126 miliardi di euro, come evidenziato da un’analisi della Cgia.Questo quadro economico rivela un paradosso: un intervento legislativo concepito per stimolare la ripresa post-pandemica, e che secondo l’Istat ha contribuito alla crescita del PIL tra l’1,4% e il 2,6% nel biennio 2021-2022 (in un contesto di crescita complessiva del 13,7%), ha lasciato un’eredità complessa e potenzialmente problematica.L’analisi delle ripartizioni geografiche dell’utilizzo del Superbonus sottolinea nette disparità regionali. Le regioni che hanno beneficiato maggiormente dell’agevolazione, e che hanno visto un aumento percentuale dei costi a carico dello Stato, sono state la Campania (+3,4%, pari a +301,6 milioni di euro), le Marche (+2,5%, +87,6 milioni) e il Molise (+2,5%, +19,3 milioni). Al contrario, Puglia, Valle d’Aosta e Sardegna hanno mostrato un utilizzo più contenuto del bonus.Tuttavia, la crescita esponenziale del Superbonus ha generato distorsioni nel mercato delle costruzioni. Tra la fine del 2020 e il 2023, i costi di costruzione sono aumentati del 20%, e un’analisi attribuisce la metà di questo incremento proprio al Superbonus. Questo ha alimentato la proliferazione di micro-imprese, spesso guidate da figure con scarsa esperienza o provenienti da contesti stranieri, che si sono improvvisate imprese edili, in alcuni casi a discapito della qualità dei lavori eseguiti.Le conseguenze si sono ripercussa anche sugli appalti pubblici, con un’impennata dei costi dei materiali che ha costretto le Pubbliche Amministrazioni a rallentare o sospendere i cantieri. A marzo 2025, sono stati complessivamente realizzati 499.70 interventi finanziati tramite Superbonus, ma questa cifra rappresenta una frazione limitata, pari al 4,1%, del totale del patrimonio edilizio italiano.L’analisi regionale degli interventi approvati rivela una distribuzione disomogenea: il Veneto si distingue per il maggior numero di interventi (59.846), seguito da Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige, Lombardia e Toscana. Il divario è marcato nelle regioni del Sud, con il Molise, la Puglia, la Calabria e la Sicilia che si attestano su percentuali significativamente inferiori.L’onere medio per edificio residenziale a carico dello Stato varia notevolmente da regione a regione. La Valle d’Aosta si distingue per la spesa più elevata per immobile (402.014 euro), seguita da Liguria, Campania, Basilicata e Lombardia. Al contrario, Veneto, Sardegna e Toscana presentano oneri pro capite significativamente inferiori, evidenziando un’inefficienza nella distribuzione delle risorse e potenziali margini di miglioramento nell’implementazione del programma. L’esperienza del Superbonus mette in luce la necessità di una governance più rigorosa e di un’attenta valutazione degli impatti economici e sociali delle politiche di incentivazione fiscale.

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