domenica, 25 Maggio 2025
AostaRiforma Sanità Lega: più infermieri, cura al territorio e meno ospedali

Riforma Sanità Lega: più infermieri, cura al territorio e meno ospedali

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La recente iniziativa del Dipartimento Sanità della Lega, presentata durante un incontro pubblico ad Aosta e coordinata a livello nazionale da Emanuele Monti in sinergia con il capogruppo regionale Andrea Manfrin, segna un tentativo significativo di riforma dell’assistenza sanitaria territoriale. La proposta legislativa, promossa inizialmente dal gruppo Lega in Valle d’Aosta, si configura come risposta strategica a una crisi sistemica che affligge la regione e, in termini più ampi, il modello di cura diffuso in Italia.Il fulcro della riforma risiede nel riconoscimento e nell’empowerment degli infermieri e degli altri professionisti sanitari. Liberarli dalle costrizioni burocratiche e offrire loro una maggiore autonomia professionale non è concepito come un mero atto formale, bensì come un motore di cambiamento radicale. L’obiettivo è riorientare le risorse umane verso il territorio, dove la domanda di assistenza primaria è in costante crescita, soprattutto in relazione all’invecchiamento della popolazione. La cura domiciliare, spesso trascurata, assume quindi un ruolo centrale, permettendo una presa in carico più umana e personalizzata delle persone vulnerabili, alleviando la pressione sugli ospedali e sui pronto soccorso.La proposta legislativa emerge da un quadro regionale allarmante. La difficoltà per il 47% della popolazione valdostana di accedere tempestivamente ai pronto soccorso, l’incremento del 17% nei tempi di attesa per le prestazioni oncologiche e la scarsa diffusione della cura domiciliare per anziani (solo il 2,2% di copertura) dipingono un sistema sanitario in sofferenza. Questi dati, uniti alla significativa percentuale di residenti over 65 (oltre un quarto della popolazione), evidenziano una criticità strutturale che non può essere risolta con interventi marginali o aumenti di budget insufficienti.La crisi attuale non è solo una questione di risorse finanziarie; è una questione di organizzazione, di governance e, soprattutto, di valorizzazione del capitale umano. La rigidità delle strutture sanitarie tradizionali, l’eccessiva centralizzazione delle decisioni e la sottoutilizzazione delle competenze degli infermieri contribuiscono a creare un sistema inefficiente e distaccato dalle reali esigenze dei cittadini.La riforma proposta dalla Lega non si limita a introdurre nuovi finanziamenti o a creare nuove strutture, ma mira a un cambiamento paradigmatico nel modo di intendere l’assistenza sanitaria. Si tratta di un tentativo di ridefinire il ruolo degli infermieri come figure chiave nell’erogazione dei servizi sanitari territoriali, riconoscendo il loro potenziale nel migliorare l’accesso alle cure, ridurre i costi e aumentare la soddisfazione dei pazienti. Questa visione si allinea a un modello di sanità più proattivo, preventivo e centrato sulla persona, un modello in grado di rispondere efficacemente alle sfide demografiche e sociali del futuro. La speranza è che questa iniziativa possa fungere da esempio per altre regioni italiane, promuovendo una riforma più ampia e strutturale del sistema sanitario nazionale.

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