Un’onda di solidarietà popolare, inaspettata per portata e spontaneità, sta investendo l’Italia. Oltre duecento comuni, da nord a sud, hanno scelto di aderire alla campagna “50.000 sudari per Gaza”, un gesto simbolico che trascende le barriere istituzionali e politiche, radicandosi profondamente nel tessuto civile del paese. L’iniziativa, nata come un appello a rompere il silenzio assordante che avvolge la tragedia umanitaria in corso, si manifesta attraverso l’esposizione di lenzuoli bianchi, sudari della memoria, che evocano l’immagine di vite spezzate e la richiesta disperata di giustizia.L’adesione, sottolinea Tomaso Montanari, uno degli ideatori della campagna, è frutto di una partecipazione autentica, priva di direttive o coordinamenti centralizzati. Si tratta di un movimento dal basso, animato da cittadini che sentono la necessità di dare voce alla loro indignazione e solidarietà. La manifestazione di Firenze, con l’imponente calo di un lenzuolo da Palazzo Vecchio, ne è solo una delle più visibili espressioni. A essa si sono aggiunte città come Milano, Bologna, Vicenza, Padova e Trento, dimostrando una mobilitazione trasversale che supera confini geografici e ideologici. Anche associazioni di lunga data nel panorama sociale italiano, come Arci e Anpi, hanno manifestato il loro sostegno, amplificando ulteriormente la portata dell’iniziativa.La reazione del sindaco di Milano, Beppe Sala, che ha personalmente espresso la sua adesione, testimonia l’importanza che questa campagna assume nell’ambito del dibattito pubblico nazionale. L’interesse suscitato a livello internazionale, con la richiesta di un’intervista da parte di Al Jazeera, evidenzia la risonanza globale della tragedia e la necessità di un impegno collettivo.Montanari denuncia con amarezza l’indifferenza di una parte dei media italiani, accusandoli di un provincialismo che soffoca la capacità di comprendere e comunicare eventi di portata mondiale. Questa critica apre una riflessione più ampia sulla responsabilità dell’informazione e sul ruolo dei media nel fronteggiare crisi umanitarie.La campagna “50.000 sudari per Gaza” non si limita a una semplice protesta simbolica. Essa rappresenta un atto di resistenza civile, un tentativo di riappropriarsi della parola e di sfidare il potere costituito. Nelle piazze, sui terrazzi, persino dalle finestre delle case, i lenzuoli bianchi si ergono come un grido di speranza e una richiesta urgente di cessazione delle ostilità e di un’azione umanitaria efficace. Il messaggio che si leva dal Palazzo vescovile di Lucca, con la sua domanda lancinante “Cinquantamila corpi, fino a quando Signore?”, incarna la profonda angoscia e la disperata attesa di un futuro di pace e giustizia per il popolo palestinese.