domenica, 25 Maggio 2025
NewsCannes 2024: *Ex Aequo* per Sirat e Sound of Falling

Cannes 2024: *Ex Aequo* per Sirat e Sound of Falling

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Il 78° Festival di Cannes ha consegnato un riconoscimento di grande significato, il Premio della Giuria, a due opere che, pur nella loro diversità espressiva, incarnano un approccio cinematografico audace e profondamente umano. La decisione, presa dalla giuria presieduta da Juliette Binoche, ha sancito un *ex aequo* tra “Sirat” di Oliver Laxe e “Sound of Falling” di Mascha Schilinski, un gesto che sottolinea la difficoltà di stilare un giudizio univoco di fronte a opere di tale originalità.”Sirat” si presenta come un’immersione delicata e contemplativa nella vita di Kamal, un muezzin in un villaggio berbero del Marocco, il cui canto, tradizionale richiamo alla preghiera, si confronta con l’avvento di un moderno impianto audio. Oliver Laxe, con un approccio quasi documentaristico, evita narrazioni convenzionali, preferendo seguire il ritmo lento e ripetitivo della quotidianità del protagonista. Il film diventa così una riflessione sulla tradizione, la spiritualità, la perdita dell’identità culturale e il peso del cambiamento, filtrata attraverso l’esperienza di un uomo che, apparentemente immobile nel suo ruolo, è testimone del mutamento del suo mondo. L’assenza di giudizio da parte del regista invita lo spettatore a una riflessione personale sulla tensione tra passato e futuro.”Sound of Falling” di Mascha Schilinski, dal canto suo, è un’opera onirica e inquietante, un viaggio introspettivo nel cuore della Finlandia e nella psiche di una donna in crisi. Il film, che si sviluppa attraverso immagini potenti e un ritmo ipnotico, esplora temi come la maternità, la perdita, la connessione con la natura e i traumi irrisolti. La regista utilizza una fotografia suggestiva, un uso sapiente del suono e un linguaggio visivo simbolico per creare un’atmosfera densa di mistero e di malinconia. L’opera si distingue per la sua capacità di evocare emozioni profonde senza ricorrere a spiegazioni esplicite, lasciando allo spettatore il compito di interpretare i significati nascosti.La scelta di premiare entrambi i film, con questa soluzione *ex aequo*, dimostra una volontà da parte della giuria di riconoscere l’importanza di voci cinematografiche che si discostano dalle convenzioni del mainstream, che non temono di affrontare tematiche complesse e di sperimentare con il linguaggio cinematografico. Entrambe le opere, pur nella loro diversità, si configurano come un invito a guardare il mondo con occhi nuovi, a riflettere sulla condizione umana e ad apprezzare la bellezza e la fragilità dell’esistenza. Il premio sottolinea l’importanza di sostenere e promuovere un cinema che sappia interrogare, emozionare e stimolare la riflessione critica.

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