lunedì, 26 Maggio 2025
NewsCannes, trionfa Un Simple Accident: un grido di libertà dall'Iran.

Cannes, trionfa Un Simple Accident: un grido di libertà dall’Iran.

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La prestigiosa Palma d’oro assegnata a “Un Simple Accident” non solo celebra un’opera cinematografica di notevole valore artistico, ma amplifica una voce di resistenza e speranza che risuona ben oltre i confini del Festival di Cannes. A rafforzare questo messaggio, giunto alla ribalta grazie alla presidente della giuria Juliette Binoche, si unisce ora quella di Mohammad Rasoulof, figura emblematica della cinematografia iraniana e portatore di una storia personale intrisa di coraggio e ingiustizia.Rasoulof, che un anno prima aveva sfidato le autorità iraniane per raggiungere Cannes con il suo toccante “Il seme del fico sacro” – opera che gli valse il Premio Speciale della Giuria e un plauso internazionale, culminato con una nomination all’Oscar – ha rilasciato una dichiarazione congiunta con i produttori Kaveh Farnam e Farzad Pak, esponenti dell’Associazione iraniana dei registi indipendenti (Iifma). Questo successo, sottolineano, rappresenta un colpo inatteso e significativo contro il regime repressivo che imperversa nella Repubblica Islamica.La vittoria, a loro avviso, non è semplicemente un riconoscimento artistico, ma un atto di sfida che mette in luce la sofferenza e la privazione di libertà che affliggono il popolo iraniano. “Un Simple Accident”, pur narrando una storia apparentemente semplice, si rivela, attraverso lo sguardo di Rasoulof, un’accusa diretta contro i responsabili delle torture e delle violazioni dei diritti umani nel Paese. Mentre Jafar Panahi, in un primo momento, aveva espresso un messaggio di speranza e perdono, riflettendo l’essenza dei suoi personaggi, Rasoulof evidenzia come il film, nel suo insieme, diventi un potente simbolo di resistenza.La volontà di Panahi di rientrare in Iran, nonostante le persecuzioni subite, testimonia un attaccamento profondo alla propria terra e una speranza di cambiamento, ma al contempo amplifica la complessità della situazione. La cinematografia iraniana, infatti, si trova ad essere una finestra delicata sul mondo, un mezzo di espressione limitato e spesso censurato, ma al tempo stesso un vettore di verità e di denuncia. L’arte, in questo contesto, si erge a baluardo contro la repressione, un grido silenzioso che risuona potente, capace di mobilitare l’attenzione internazionale e di alimentare la speranza di un futuro più libero e giusto per l’Iran. Il gesto di Rasoulof, la sua storia, e la vittoria di “Un Simple Accident” sono parte di questo racconto universale che parla di coraggio, resilienza e della forza inarrestabile dello spirito umano.

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