Nel cuore pulsante dell’area ex Ilva di Taranto, si è tenuta un’assemblea cruciale, promossa congiuntamente dalle sigle sindacali Fim, Fiom e Uilm, con la partecipazione attiva dei lavoratori dell’indotto e dell’appalto.
L’incontro ha rappresentato un momento di convergenza e definizione delle strategie per una piattaforma programmatica che, domani, sarà sottoposta all’attenzione delle istituzioni regionali, provinciali e comunali di Taranto e Statte, nell’ambito del consiglio di fabbrica.
La discussione ha messo in luce la necessità impellente di un approccio integrato, che superi le logiche settoriali e consideri la complessa interazione tra aspetti economici, sociali e ambientali.
La transizione industriale, in particolare il processo di decarbonizzazione, non può essere un mero adempimento formale, ma deve costituire un’opportunità concreta di sviluppo sostenibile per il territorio e di tutela dei diritti dei lavoratori.
Pietro Cantoro, segretario Appalto-Indotto della Fim Cisl Taranto-Brindisi, ha sottolineato con forza l’importanza strategica del ruolo sindacale come baluardo per la salvaguardia dei diritti fondamentali e per la costruzione di un futuro dignitoso per l’intera comunità.
L’impegno a difendere la salute, la sicurezza e l’ambiente non è un optional, ma un dovere imprescindibile.
La piattaforma programmatica che sarà presentata alle istituzioni si articolerà attorno a pilastri fondamentali: la riqualificazione professionale dei lavoratori, la promozione di nuove filiere industriali orientate alla sostenibilità, la bonifica del territorio contaminato e l’attivazione di politiche di welfare aziendale avanzate.
Si auspica un dialogo costruttivo con le autorità locali, volto a definire un piano di sviluppo industriale che tenga conto delle specificità del contesto tarantino e che eviti il ripetersi di errori del passato.
La decarbonizzazione, in particolare, dovrà essere accompagnata da investimenti mirati in tecnologie pulite e da un sistema di incentivi che favorisca l’innovazione e la creazione di nuovi posti di lavoro.
La voce dei lavoratori, unita e determinata, si prefigge di essere un motore di cambiamento, per un futuro in cui la prosperità economica vada di pari passo con la giustizia sociale e la tutela del pianeta.