La Corte europea dei diritti umani ha accolto il ricorso presentato contro l’Italia dall’ex segretario dei Radicali italiani Mario Staderini e da alcuni cittadini riguardo alle modifiche apportate al sistema elettorale italiano. Queste modifiche sono state ritenute responsabili della violazione dei diritti degli italiani durante le elezioni politiche del settembre 2022, che hanno visto la vittoria della premier Giorgia Meloni. Sebbene l’accoglimento del ricorso risalga a febbraio, la notizia è emersa solo di recente.Il governo italiano ha ora tempo fino al 29 luglio per rispondere al ricorso e il palazzo Chigi sta lavorando alla memoria difensiva. Il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano ha dichiarato che si stanno affrontando le questioni sollevate dalla Cedu e che il governo ritiene infondato il ricorso.Il ricorso presentato alla Cedu a fine gennaio 2023 verte sull’instabilità della legge elettorale italiana e sulla compatibilità del Rosatellum con il diritto a libere elezioni garantito dalla Convenzione europea dei diritti umani. Si contesta il fatto che il sistema elettorale sia stato modificato più volte prima delle elezioni del settembre 2022, con cambiamenti significativi che potrebbero aver minato la fiducia nell’integrità delle elezioni.In particolare, si evidenzia come una disposizione del Rosatellum possa limitare la libertà di voto degli elettori, impedendo loro di esprimere preferenze separate nel proporzionale rispetto al maggioritario. La Cedu ha posto tre domande fondamentali in merito alle modifiche apportate al sistema elettorale, all’impatto sul diritto di voto libero degli elettori e alla possibilità effettiva per i cittadini di fare ricorsi davanti alle istanze nazionali secondo quanto previsto dalla convenzione europea dei diritti umani.
La Corte europea dei diritti umani accoglie ricorso contro l’Italia per modifiche al sistema elettorale
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