La mostra fotografica “I Grant You Refuge – Fotografie da Gaza”, ospitata a Teramo tra l’Arca, la Pinacoteca Civica e l’ufficio IAT, si configura come un potente atto di testimonianza e un profondo appello alla coscienza collettiva.
Prodotta dal Comune di Ravenna e curata da Paolo Patruno, con il sostegno e l’ospitalità del Comune di Teramo, l’iniziativa, patrocinata da Anci nazionale, Regione Abruzzo, Provincia e Università, non è semplicemente un’esposizione artistica, ma un’immersione nelle ferite aperte di un territorio martoriato.
La selezione di opere, frutto dell’esperienza di sei fotografi palestinesi – Shadi Al-Tabatibi, Mahdy Zourob, Mohammed Hajjar, Saeed Mohammed Jaras, Omar Naaman Ashtawi e Jehad Al-Sharafi – scava a fondo nelle dinamiche di una realtà complessa e drammatica, offrendo un punto di vista diretto, intimo e spesso sconvolgente sulle condizioni di vita nella Striscia di Gaza.
L’apertura della mostra, preceduta dalla proiezione di un toccante video realizzato dal reporter palestinese Mahomud Isleem, tragicamente scomparso a Gaza, si è rivelata un momento di profonda commozione.
Il titolo stesso, mutuato da una poesia della scrittrice Hiba Abu Nada, strappata alla vita a Khan Yunis, incarna il nucleo emotivo e concettuale dell’esposizione: un gesto di accoglienza, di speranza, rivolto a un popolo in fuga dalla devastazione.
L’intervento di Shadi Al-Tabatibi, presente all’inaugurazione, ha incarnato la resilienza e la dignità del popolo di Gaza.
La sua voce, carica di dolore ma animata da un’incrollabile fede nel futuro, ha descritto la realtà quotidiana di una terra segnata da cicli incessanti di violenza e disperazione.
La testimonianza diretta di Al-Tabatibi ha reso tangibile la sofferenza dei bambini, privati del riposo e della sicurezza, e ha denunciato, con forza, il carattere genocida delle azioni che hanno decimato la popolazione civile.
Il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, nel suo intervento, ha sottolineato il ruolo cruciale dei Comuni come motore di pace e accoglienza, ribadendo l’impegno delle istituzioni locali nella costruzione di un futuro più giusto e solidale.
Il professor Guido Saraceni, con la sua lucida analisi, ha definito Gaza un laboratorio di atrocità senza precedenti, un’anomalia nella storia dell’umanità che impone una riflessione profonda sulle responsabilità individuali e collettive.
I rappresentanti delle istituzioni patrocinanti – Giovanni Cavallari, Andrea Core, Rossella Di Federico, Rosanna De Antoniis e Giovanna Santandrea – hanno ribadito l’importanza di sostenere iniziative di questo genere per promuovere la comprensione, la sensibilizzazione e l’azione concreta a favore della popolazione palestinese.
L’iniziativa si è arricchita della partecipazione attiva di numerose organizzazioni – CGIL, Emergency, Amnesty International, SAI Teramo e i volontari del Patto per la Lettura – e si è conclusa con l’emozionante esecuzione di brani da parte di Elena Calaudi del Braga.
Accanto alle fotografie, la mostra ospita anche i disegni della rassegna “HeArt of Gaza”, realizzati da bambini palestinesi, un toccante memoriale di vite spezzate e di speranze infrante, un monito per il futuro e un invito a non dimenticare.
La mostra, protratta fino al 7 settembre, si configura quindi come un’esperienza formativa, emotiva e stimolante, un invito a superare l’indifferenza e a intraprendere un percorso di impegno civile e umanitario.