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Adelia Nannarone, icona del costume di Scanno, lascia un vuoto.

Adelia Nannarone, scomparsa all’età di 93 anni, lascia un vuoto incolmabile a Scanno, L’Aquila, e segna un capitolo conclusivo in una storia secolare di resilienza, identità e profondo legame con la terra.

Era l’ultima di una schiera di donne custodi di un patrimonio immateriale di inestimabile valore: il costume tradizionale di Scanno, emblema di un borgo montano abruzzese che si specchia nelle acque a forma di cuore del suo lago.
Il costume, ben più di un semplice abito, è la materializzazione di una cultura, un linguaggio silenzioso che raccontava storie di lavoro, famiglia, fede e appartenenza.

L’abito, indossato fin dal giorno del matrimonio nel 1952, si è saldamente intrecciato all’identità collettiva di Scanno, tanto da innescare un iter amministrativo volto a ottenere il prestigioso riconoscimento UNESCO.
Nella sua evoluzione, dalle versioni più elaborate per le occasioni solenni a quelle più sobrie per l’uso quotidiano, Adelia ha incarnato la continuità di una tradizione che si tramandava di generazione in generazione.

Classe 1932, ha vissuto in prima persona il passaggio da un’epoca in cui il costume era una consuetudine diffusa a un presente in cui si configura come un’eredità preziosa, ma sempre meno portata.
Il costo rilevante dell’abito, composto da una sontuosa gonna a pieghe, un busto in lana ornato di gioielli e il caratteristico cappellitto, aveva in passato determinato scelte economiche e sociali, spesso stigmatizzando chi, impossibilitato, optava per alternative più accessibili.

Adelia, tuttavia, lo indossava con orgoglio e dedizione, gestendo con saggezza le finanze domestiche, una vera manager ante litteram, come testimoniano i nipoti che ne custodiscono la memoria attraverso le immagini condivise sui social media.

La sua abilità nel maneggiare il denaro, l’audacia nelle decisioni finanziarie – dall’acquisto di immobili al mare, frequentati anche in inverno rigorosamente in costume – si contrapponevano alla timidezza del marito, creando un equilibrio inaspettato e rivelando una visione del futuro che anticipava i tempi.

La scomparsa di Adelia risuona come un monito sulla fragilità del patrimonio culturale e sulla necessità di un impegno costante nella sua salvaguardia.

Restano custodi della tradizione la sorella Anna, novantaseienne, e Margherita Ciarletta, novantacinquenne, ma la perdita di Adelia accentua il senso di urgenza.
Il sindaco di Scanno, Giovanni Mastrogiovanni, ha espresso il suo cordoglio, sottolineando come il ricordo di Adelia continuerà a ispirare la comunità a preservare la propria identità, un compito che va ben oltre la semplice rievocazione di un costume: si tratta di nutrire un senso di appartenenza, di trasmettere valori e di perpetuare un legame profondo con le proprie radici, un’eredità che Adelia ha contribuito a custodire con un’eleganza e una modernità che la rendono un’icona indimenticabile.
Il suo sorriso, racchiuso nelle fotografie che testimoniano una vita vissuta in armonia con le tradizioni, continuerà a illuminare il futuro di Scanno, incoraggiando le nuove generazioni a fiorire nel rispetto delle proprie origini.

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