lunedì 28 Luglio 2025
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Matteo Fato: Un Mosaico di Memorie per Pescara

Il Respiro di Pescara: Matteo Fato e il Mosaico di un’IdentitàL’arte come memoria tangibile, come eco di un territorio che si incrocia costantemente con la sua evoluzione urbana.

Un legame indissolubile con le radici, con le figure che hanno plasmato un luogo e le immagini che ne definiscono l’anima.

È il cuore pulsante della mostra diffusa “Il difficile è dimenticare ciò che si è visto per casa (Ritratto di Pescara per caso)” di Matteo Fato, un artista pescarese che, a sedici anni dalla sua ultima mostra personale, reinveste la sua città natale con un’indagine complessa e stratificata.
L’iniziativa, prodotta e organizzata da Fondazione La Rocca e curata da Simone Ciglia, si configura non come una retrospettiva celebrativa, ma come un viaggio immersivo attraverso le molteplici sfaccettature di Pescara e del suo hinterland.
Un percorso che attinge a citazioni evocative di Ennio Flaiano, scrittore pescarese, per evocare la difficoltà di separarsi da un immaginario collettivo che permea l’esistenza.
La mostra si estende oltre le mura espositive, invadendo musei, spazi pubblici e luoghi inaspettati, per creare un dialogo continuo tra l’opera d’arte e il contesto che la circonda.

L’intervento di Fato si articola in un ventaglio di linguaggi: pittura, scultura, installazione, video, incisione, performance, creando un ecosistema artistico dinamico e aperto.
Fondazione La Rocca, con il suo nuovo Project Space – un’ex rimessa di pescatori trasformata in un laboratorio creativo – diventa il fulcro dell’indagine, ospitando un’installazione immersiva che si configura come una *Wunderkammer* contemporanea: un luogo di accumulo e meraviglia, dove materiali artistici e oggetti di studio si fondono in un racconto frammentato e suggestivo.
Il Museo dell’Ottocento accoglie una serie di opere *d’après*, frutto dell’approfondimento sulla collezione dei coniugi Di Persio e Pallotta, un dialogo con la storia dell’arte che rivela l’influenza del passato sul presente.

Il Museo delle Genti d’Abruzzo, invece, stimola una riflessione sui temi identitari, sulla continuità culturale e sulle tradizioni che caratterizzano il territorio.

Un atto di coraggio e trasparenza è la presentazione, presso lo spazio zerozerosullivellodelmare, di opere segnate dall’allagamento del 2019, un evento traumatico che ha colpito lo studio dell’artista e che si trasforma in un’opportunità per svelare la fragilità e la resilienza del processo creativo.
L’esperienza espositiva si arricchisce di interventi effimeri nello spazio pubblico: manifesti disseminati in città, una scultura in pietra rivolta verso il mare, una scritta al neon dedicata a Flaiano che illumina la casa natale dello scrittore, incursioni in luoghi quotidiani come edicole e tabaccherie, e un evento performativo che vede una paranza solcare il fiume con una vela realizzata con gli stracci usati per pulire i pennelli, simboli di un lavoro incessante e di un legame profondo con il proprio mestiere.
“Il difficile è dimenticare ciò che si è visto per casa” non è semplicemente una mostra, ma un atto d’amore verso la propria città, un tentativo di cogliere l’essenza di un luogo e delle persone che lo abitano, un invito a riscoprire la bellezza e le contraddizioni di un territorio che si rivela attraverso l’arte.
È un’esplorazione del confine labile tra memoria individuale e memoria collettiva, tra identità personale e identità territoriale.

Un respiro profondo per Pescara, un’ode visiva alla sua anima complessa e multiforme.

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