L’Iran ha recentemente attirato l’attenzione internazionale per l’intensificazione dell’uso della pena capitale nel paese, con almeno sette persone impiccate in un solo giorno. Tra le vittime si contano anche due donne, segno di una politica repressiva che non risparmia neanche il genere femminile. Questo preoccupante trend è stato denunciato dall’organizzazione norvegese Iran Human Rights (Ihr), mettendo in evidenza la gravità della situazione.Una delle vittime, Parvin Mousavi, una donna di 53 anni e madre di due figli adulti, è stata giustiziata nella prigione di Urmia, nel nord-ovest dell’Iran, insieme a cinque uomini condannati per reati legati alla droga. Nel frattempo, a Nishapur, nell’Iran orientale, Fatemeh Abdullahi, una giovane donna di 27 anni, è stata impiccata con l’accusa di aver ucciso suo marito, che era anche suo cugino.Questi tristi eventi sollevano interrogativi sulla legalità e l’umanità del sistema giudiziario iraniano e sulla necessità di un dialogo internazionale per porre fine a queste pratiche estreme. La comunità internazionale deve agire con determinazione per fermare queste esecuzioni e garantire il rispetto dei diritti umani in Iran e nel mondo intero.
Iran: aumento delle esecuzioni capitali, anche donne impiccate. Organizzazione norvegese denuncia situazione critica
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