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Sanità Campana: Crisi di Fiducia e Aggressioni al Personale

La Fragilità del Rapporto Cura: Riconquistare la Fiducia e la Sicurezza nella Sanità CampanaLa recente escalation di aggressioni, minacce e insulti rivolti al personale sanitario negli ospedali campani, e in altre realtà italiane, rappresenta un campanello d’allarme che risuona ben oltre i muri delle strutture sanitarie.
Questo fenomeno, al centro del libro “Rispettate chi vi cura” e oggetto di un’importante conferenza stampa presso la sede del Consiglio Regionale della Campania, non è un mero problema di ordine pubblico, ma un sintomo di una profonda crisi di fiducia e di un deterioramento del rapporto medico-paziente.
Claudio Gammella, autore del libro e figura di spicco del Sindacato Medici Italiani, sottolinea con chiarezza che l’attuale situazione vede il medico costretto a difendersi piuttosto che a curare, una condizione che lo priva della sua stessa essenza professionale.

La perdita di fiducia reciproca, elemento vitale per una cura efficace, è divenuta palpabile.
Non si tratta solo di inasprite pene, come giustamente sottolineato, ma di un’operazione di ricostruzione complessa che richiede un impegno collettivo.

La narrazione mediatica, spesso focalizzata sui disservizi e sui presunti errori del personale sanitario, contribuisce a perpetuare un clima di sfiducia e di risentimento.

Questo amplifica la percezione di una responsabilità esclusiva del personale sanitario, oscurando le reali cause della crisi: la carenza di risorse, i turni estenuanti, la sovrappopolazione dei reparti e i tempi d’attesa prolungati per l’accesso ai servizi.
Questi elementi, come benzina su un fuoco, alimentano frustrazione e rabbia, sfociando, talvolta, in comportamenti inaccettabili.

Bruno Zuccarelli, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurgi e degli Odontoiatri di Napoli, evoca la necessità di un rinnovato sforzo di comunicazione e ascolto da parte degli operatori sanitari.

La presenza di figure di raccordo, capaci di mediare tra pazienti e famiglie, soprattutto nei pronto soccorso, potrebbe contribuire a disinnescare tensioni e a favorire un clima di maggiore comprensione.
L’importanza di applicare rigorosamente le leggi esistenti, con l’arresto in flagranza e la possibilità per i direttori generali di perseguire i responsabili senza necessità di denuncia, è un aspetto cruciale per garantire la sicurezza del personale sanitario.
Giovanni Porcelli, consigliere regionale, pone l’accento sulla necessità di una nuova alleanza tra cittadini e sanità pubblica, un patto basato sul rispetto reciproco e sulla consapevolezza del valore inestimabile del sistema sanitario nazionale.
I cittadini devono comprendere che i medici sono lì per curarli e che la sanità pubblica è un bene prezioso, frutto di sacrifici e che deve essere preservato per le generazioni future.
Parallelamente, i medici devono riconoscere la fragilità e la disperazione che spesso accompagnano chi si rivolge a loro per una cura.
Mario Iovane e Donato Pulcini, rappresentanti del Sindacato Medici Italiani, e Pietro Rutigliani, presidente del CAO di Napoli, sottolineano come la ricostruzione della fiducia richieda un cambiamento culturale profondo, un ritorno all’empatia e alla comprensione reciproca.
È fondamentale che i medici vedano il paziente come una persona, con le sue paure e le sue speranze, e che i cittadini riconoscano l’impegno e la dedizione del personale sanitario, spesso esposto a condizioni di lavoro difficilissime.
In sintesi, il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario non è un problema isolato, ma una manifestazione di una crisi sistemica che coinvolge l’intero sistema sanitario e la società nel suo complesso.
La soluzione non risiede solo in misure repressive, ma soprattutto in una rinnovata etica della cura, in un impegno condiviso per la tutela della sanità pubblica e in un profondo cambiamento culturale che promuova il rispetto reciproco e la fiducia tra medici e pazienti.

Solo così si potrà ricostruire un sistema sanitario più umano, sicuro e sostenibile.

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