sabato 26 Luglio 2025
29.5 C
Rome

Ecobonus, 19,5 milioni di frodi: sequestro a Napoli Nord

L’operazione congiunta della Guardia di Finanza e della Procura di Napoli Nord ha portato al sequestro di crediti d’imposta per un valore di circa 19,5 milioni di euro, riconducibili all’Ecobonus, colpendo tre società con sede nel Napoletano, a Frattamaggiore, Caivano e Casoria.

L’inchiesta, innescata da un’attenta analisi dei flussi finanziari e documentali, ha rivelato un sistema fraudolento volto a sottrarre risorse al patrimonio pubblico, sfruttando le agevolazioni fiscali legate all’efficientamento energetico e alla riqualificazione del patrimonio edilizio.
L’indagine ha chiarito che le ristrutturazioni edilizie, alla base della formazione dei crediti vantati dalle società, risultavano in realtà inesistententi o comunque radicalmente inferiori all’ammontare dichiarato nei documenti presentati all’Agenzia delle Entrate.

Questo ha permesso alle aziende di generare crediti d’imposta fittizi, destinati poi alla monetizzazione attraverso canali finanziari opachi.
Un elemento particolarmente rilevante dell’indagine ha portato alla luce il tentativo di uno degli indagati di coinvolgere un intermediario finanziario piemontese, esperto nella cessione di crediti a piccole e medie imprese.
Questa mossa, volta a rendere liquidi i crediti illeciti, sottolinea la sofisticatezza dell’organizzazione criminale e la sua capacità di intercettare e sfruttare la domanda di finanziamento presente sul mercato.

L’operazione evidenzia inoltre come il sistema di incentivi, seppur nato con lodevoli intenti di stimolare la transizione ecologica e la riqualificazione urbana, possa essere distorto e utilizzato per scopi illeciti.
Le azioni intraprese dalla Procura di Napoli Nord e dalla Guardia di Finanza si inseriscono in un contesto più ampio di contrasto alle frodi legate all’Ecobonus, che hanno già portato all’interruzione della circolazione di crediti inesistenti per un valore complessivo di oltre 370 milioni di euro dal principio dell’anno.

L’impatto finanziario di queste frodi, se non contrastate, avrebbe potuto compromettere seriamente le casse dello Stato.

L’operazione rappresenta un segnale forte e un monito per chiunque intenda utilizzare il sistema degli incentivi fiscali in modo fraudolento, rafforzando al contempo la necessità di una maggiore vigilanza e di controlli più stringenti da parte delle autorità competenti.

L’azione di contrasto si prospetta come un pilastro fondamentale per garantire l’integrità del sistema fiscale e la sua equa applicazione, tutelando così l’interesse collettivo e promuovendo una crescita sostenibile e trasparente.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -