lunedì 28 Luglio 2025
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Napoli: Protocollo innovativo per affrontare l’emergenza calore

Protocollo di Resilienza Termica: Innovazioni e Integrazione nella Gestione dell’Emergenza Calore nei Servizi Sanitari TerritorialiLa crescente frequenza e intensità delle ondate di calore pongono sfide sempre più complesse per i sistemi sanitari, richiedendo risposte strutturate e innovative per proteggere le popolazioni vulnerabili e garantire la continuità dell’assistenza.

A fronte di questa urgenza, l’Azienda Sanitaria Locale Napoli 1 ha implementato un approccio proattivo, denominato “Protocollo di Resilienza Termica”, che rappresenta un esempio significativo di come le aziende sanitarie territoriali stiano evolvendo le loro strategie di prevenzione e risposta alle emergenze climatiche.

L’iniziativa, emersa da un’indagine capillare condotta dalla Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) tra il 4 e l’11 luglio, ha rilevato un panorama variegato di interventi a livello nazionale, ma ha evidenziato come l’approccio dell’Asl Napoli 1 si distingua per la sua integrazione di risorse e servizi.
Il protocollo non si limita a definire un “codice calore” di allerta, ma include una complessa rete di interventi mirati a ridurre il rischio di eventi avversi legati alle alte temperature.
L’elemento distintivo del protocollo risiede nell’ampliamento dei tradizionali servizi di pronto soccorso.

Parallelamente all’attivazione di procedure di emergenza interne, l’Asl Napoli 1 ha potenziato significativamente l’assistenza domiciliare, estendendo la continuità assistenziale e rendendo disponibile un numero verde (800.

89.

69.
80) dedicato alla popolazione.
Questo approccio, orientato alla prevenzione e alla cura sul territorio, mira a ridurre il carico sui pronto soccorso, indirizzando i casi meno urgenti verso strutture più adatte e liberando risorse per le emergenze più gravi.
L’indagine Fiaso ha evidenziato che la prevenzione, l’assistenza di prossimità e una comunicazione efficace costituiscono pilastri fondamentali per la tutela della salute durante le ondate di calore.
Giovanni Migliore, presidente della Fiaso, sottolinea come l’informazione rappresenti una componente essenziale della cura stessa, un elemento chiave per sensibilizzare la popolazione sui rischi e sulle misure di protezione.

Campagne informative mirate, diffuse attraverso diversi canali (media tradizionali, social media, materiali informativi distribuiti sul territorio), forniscono indicazioni pratiche su idratazione, alimentazione, gestione degli ambienti domestici e riconoscimento dei sintomi di colpo di calore o disidratazione.

Tuttavia, il Protocollo di Resilienza Termica di Napoli 1 va oltre la semplice informazione.

Esso implica un’integrazione tra diversi attori del sistema sanitario: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, infermieri di famiglia, servizi sociali, associazioni di volontariato e comuni.

Questa collaborazione sinergica consente di identificare i soggetti più vulnerabili (anziani, persone con patologie croniche, lavoratori esposti, neonati) e di offrire loro un supporto personalizzato.

L’esperienza dell’Asl Napoli 1, unita alle osservazioni emerse dall’indagine Fiaso, suggerisce che la gestione dell’emergenza calore richiede un cambio di paradigma: da un approccio reattivo, centrato sulla gestione delle crisi, a un modello proattivo, basato sulla prevenzione, sulla cura territoriale e sulla collaborazione intersettoriale.

L’implementazione di protocolli di resilienza termica strutturati, come quello napoletano, rappresenta un passo cruciale per proteggere la salute pubblica di fronte alla crescente minaccia delle ondate di calore, un fenomeno destinato a intensificarsi nel contesto del cambiamento climatico.

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