Il territorio della Valle d’Aosta è stato un luogo di sperimentazione pionieristica per il concetto di smartworking, ovvero la possibilità dei dipendenti di svolgere le loro attività lavorative da remoto o in modalità flessibili. Questo fenomeno è stato ampiamente adottato dalle imprese della regione, soprattutto se si considera che il 60% delle risposte al questionario proviene da enti pubblici. Tuttavia, la percentuale di utilizzo dello smartworking varia notevolmente a seconda del settore e dell’ambiente lavorativo.L’analisi dei dati ha dimostrato che il 80% delle imprese valdostane considerano lo smart working come una risorsa utile, ma soltanto il 26% delle stesse applica regolarmente tale sistema. Ciò potrebbe essere interpretato come un indicatore del fatto che sebbene molte aziende adottino tale tecnologia, non tutte riescono a sfruttarne le possibilità in maniera ottimale.La maggior parte dei lavoratori coinvolti nello studio ha riferito di lavorare nel settore pubblico, il 72% esattamente, mentre l’8% fa parte dell’industria. Ciò potrebbe essere indicativo del fatto che queste due aree sono più propense a utilizzare tale tecnologia rispetto ad altre.Inoltre, le interviste hanno evidenziato come il 54% dei lavoratori consideri la modalità di lavoro da remoto come una possibilità molto positiva. Altre informazioni suggeriscono che quasi i metà (il 50%) ha già sperimentato questa tipologia di rapporto con l’azienda per più di due anni e, in molti casi, lo considera un utile strumento per conciliare la propria vita professionale con quella privata.