La stagione si è conclusa con un misto di amarezza e orgoglio, una sensazione palpabile nell’aria romana dopo l’ultima, intensa giornata di campionato. L’esclusione dalla Champions League lascia un retrogusto agrodolce, una ferita che i tifosi giallorossi avrebbero preferito evitare, ma il percorso compiuto, la resilienza mostrata, meritano rispetto e riconoscimento. “Abbiamo lottato fino all’ultimo respiro,” ha espresso Claudio Ranieri a Dazn, sottolineando l’impegno profuso in ogni momento, un tributo all’intensità della competizione e alla passione dei sostenitori. Un plauso sincero è stato rivolto alla Juventus, simbolo di una costanza e una forza che la Roma, in questa stagione, ha faticato a eguagliare.L’occasione ha segnato la conclusione di un’era, un capitolo ricco di sfide e successi. Cinquecentouno panchine in Serie A, un percorso costellato di imprese memorabili, si sono ufficialmente concluse. Ranieri, con la sua consueta umiltà, ha espresso gratitudine per i complimenti ricevuti, interpretandoli come un segno di affetto e stima. “Sono ancora carico,” ha affermato, rivelando un attaccamento profondo al mondo del calcio e una passione inesauribile per il suo mestiere. Il futuro, per ora, è avvolto nella nebbia della riflessione; una pausa necessaria per analizzare la carriera, per metabolizzare le esperienze e per trarre insegnamenti preziosi. La domanda sulle vacanze è stata prontamente sminuita: il richiamo del campo è troppo forte, l’adrenalina della competizione troppo coinvolgente per concedersi un periodo di riposo.L’argomento più caldo, inevitabile, era la successione. La scelta del nuovo allenatore, tuttavia, rimane saldamente nelle mani della proprietà Friedkin. “La qualificazione, che sia Champions o Europa, non incide sulla decisione,” ha chiarito Ranieri, sottolineando l’indipendenza del processo decisionale e l’importanza di rispettare i tempi del club. L’impazienza dei tifosi, comprensibile, è stata riconosciuta con un sorriso, lasciando intendere che l’annuncio arriverà quando le condizioni saranno ottimali.Un’analisi fredda dei numeri rivela un dato sorprendente: con Ranieri in panchina, la Roma avrebbe dominato la classifica, una statistica che alimenta il rammarico per l’occasione persa. Ma Ranieri, con la sua visione pragmatica, ha riconosciuto il peso del contesto e l’importanza del fattore psicologico. “Di sicuro abbiamo dato una scossa,” ha osservato, evidenziando la capacità di risollevare il morale di una squadra appesantita da dubbi e insicurezze. Il suo approccio, basato sulla fiducia e sulla valorizzazione delle qualità individuali, ha restituito ai giocatori la credibilità che avevano perduto, risvegliando lo spirito combattivo e l’entusiasmo. “Forse ho giocato facile,” ha aggiunto con un tocco di autoironia, riconoscendo il ruolo determinante del supporto incondizionato dei tifosi, una forza invisibile ma potentissima che ha contribuito in modo significativo al successo della squadra. La conoscenza reciproca, il legame emotivo, la fiducia incondizionata: questi sono gli ingredienti che hanno permesso a Ranieri di creare un’atmosfera di serenità e positività, un clima propizio alla crescita e al raggiungimento di risultati importanti.