L’attività illecita di un tatuatore clandestino, operante nel territorio di Imola, è stata recentemente smascherata da un’azione mirata della Guardia di Finanza di Bologna, sollevando interrogativi significativi sulla sicurezza, la legalità e la tutela dei consumatori nel settore dell’arte corporea. L’indagine, condotta sotto la direzione della Procura, ha portato alla scoperta di una “bottega” improvvisata, ricavata all’interno di una camera da letto privata, un ambiente inaccettabile e in contrasto con le rigorose norme igienico-sanitarie che regolano l’esercizio di professioni mediche correlate.La scoperta, lungi dall’essere un semplice caso di evasione fiscale, ha rivelato una rete di attività illecite che escludeva il tatuatore dal sistema contributivo e previdenziale, privando lo Stato di risorse destinate a servizi pubblici essenziali. La natura domestica e informale dello “studio” solleva serie preoccupazioni riguardo alla corretta sterilizzazione degli strumenti, alla gestione dei rifiuti speciali e alla formazione professionale del tatuatore stesso, elementi cruciali per la prevenzione di infezioni e malattie trasmissibili.L’analisi delle conversazioni intercettate sul dispositivo mobile del soggetto ha permesso agli investigatori di ricostruire il volume dei ricavi non dichiarati, quantificando l’entità del danno erariale. Un aspetto particolarmente grave è rappresentato dal sequestro amministrativo di circa 350 strumenti da lavoro, tra cui inchiostri, materiali di copertura, aghi e apparecchiature varie. La mancanza di certificazioni di qualità e conformità a standard di sicurezza e salute, riscontrata durante l’ispezione, testimonia un’assoluta disinvoltura nei confronti delle normative vigenti e mette a rischio la salute pubblica.Questa vicenda non si limita a sanzionare un singolo episodio di illegalità, ma punta il riflettore su un fenomeno più ampio: la diffusione di attività commerciali non autorizzate e l’evasione fiscale nel settore dei servizi alla persona. L’episodio evidenzia la necessità di rafforzare i controlli da parte delle autorità competenti, sensibilizzare i consumatori sull’importanza di scegliere professionisti qualificati e regolarmente iscritti, e promuovere una cultura della legalità e della responsabilità nel mondo del tatuaggio, un’arte sempre più popolare ma che richiede professionalità, competenza e il rigoroso rispetto delle norme igienico-sanitarie. La vicenda pone inoltre interrogativi sull’efficacia dei sistemi di controllo e sulla necessità di strategie più incisive per contrastare l’economia sommersa e tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini.
Tatuatore Clandestino a Imola: Smascherata un’Attività Illecita e Rischio Sanitario
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