Il vento caldo, portatore di aromi africani, accarezza la pelle mentre Massimo Nicolodi, un uomo di Trento che celebra il suo sessantatreesimo compleanno, si muove in bicicletta attraverso la Sicilia.
Non si tratta di una semplice vacanza, ma di un pellegrinaggio culturale, un omaggio letterario a Johann Wolfgang von Goethe e al suo celebre “Viaggio in Italia”.
L’iniziativa, concepita come un’ultima, grandiosa avventura prima della meritata pensione, si rivela un’esperienza trasformativa, un dialogo silenzioso tra passato e presente.
Nicolodi, un informatico con la mente aperta e il cuore pulsante di avventura, ha reinterpretato l’itinerario goetheiano, non come una riproduzione fedele, ma come un’immersione profonda nell’anima dell’Italia.
Partendo dal Trentino, ha attraversato la penisola, assaporando la diversità dei paesaggi e delle culture, fino a giungere in Sicilia, quest’isola che Goethe stesso definì “la chiave di tutto”, essenziale per comprendere la vera essenza d’Italia.
La scelta della bicicletta non è casuale.
È un mezzo che consente una prossimità fisica e spirituale con il territorio, un ritmo lento che permette di cogliere dettagli sfuggenti e di entrare in contatto con le persone incontrate lungo il cammino.
Nicolodi, un appassionato di ciclismo fin dagli anni ’80, ha affinato la sua tecnica con il triathlon, ma è il “bikepacking” ad averlo conquistato: la leggerezza del carico, la prossimità al mezzo, l’autonomia che conferisce.
Il viaggio si dispiega attraverso una sequenza di immagini e sensazioni: Palermo, vibrante di storia e di contrasti; Caltanissetta, custode di tradizioni antiche; Monreale, con il suo Duomo dorato; Alcamo, Segesta, Selinunte, Agrigento, Enna, Catania, e oggi, l’imponente Etna, vulcano attivo che domina il paesaggio.
Ogni tappa è un’occasione per riflettere sulla pervasività dell’influenza di Goethe, sulla sua capacità di cogliere l’essenza di un luogo e di trasmetterla attraverso la parola scritta.
Nicolodi non si limita a seguire le orme del poeta, ma le rielabora alla luce della contemporaneità, integrando strumenti moderni come le app di navigazione, che lo aiutano a ottimizzare il percorso e a condividere le sue esperienze con altri viaggiatori.
Questo approccio ibrido, che unisce l’analogico e il digitale, testimonia la capacità dell’uomo di reinterpretare il passato in chiave moderna, arricchendolo di nuove prospettive.
L’esperienza siciliana, per Nicolodi, non è solo un viaggio attraverso luoghi iconici, ma un percorso di scoperta interiore, un momento di riflessione sulla bellezza del nostro paese e sulla sua inestimabile ricchezza culturale.
La speranza, per il futuro, è quella di poter condividere questa avventura con la moglie, per confermare che il viaggio, come la vita, è sempre più bello quando vissuto in compagnia.
La Sicilia, con la sua aura di mistero e la sua inconfondibile identità, lo ha conquistato, lasciando in lui la promessa di un ritorno.