L’assunzione di un prefetto in una realtà complessa come quella catanese rappresenta un’opportunità per rielaborare il ruolo stesso dell’istituzione prefettizia, ridefinendola come un nodo cruciale di convergenza e coordinamento. Il prefetto Pietro Signoriello, nel suo discorso di insediamento, ha delineato una visione che trascende la mera gestione di emergenze e l’applicazione delle normative, proponendo una Prefettura come fulcro di un’azione sinergica tra pubblico, terzo settore e comunità locale.Si tratta di immaginare la Prefettura non come un’entità isolata, ma come un “ecosistema” di competenze e risorse, capace di orchestrare interventi diversificati e di favorire la collaborazione tra attori differenti. Questa prospettiva implica un profondo ascolto del territorio, una comprensione approfondita delle sue dinamiche sociali, economiche e criminali. La fase iniziale del mandato è quindi dedicata a una meticolosa analisi del contesto, con particolare attenzione alle “mappe” dei fenomeni criminali e alle loro radici profonde.Un tema particolarmente urgente è la dispersione scolastica, una piaga che affligge Catania con percentuali tra le più elevate del paese. Il prefetto Signoriello si è mostrato consapevole dell’esistenza di “buone pratiche” già in atto e ha preannunciato un’indagine approfondita per valutarne l’efficacia e replicarle su scala più ampia, incentivandole e promuovendo un approccio innovativo. La devianza minorile emerge come una priorità assoluta, richiedendo un impegno preventivo e una strategia articolata che includa il rafforzamento della cultura della legalità e l’avvicinamento dei giovani alle istituzioni, promuovendo trasparenza e credibilità. Si tratta di creare un rapporto di fiducia, che superi la percezione di distanza e di impersonalità.Il prefetto ha inoltre sottolineato l’importanza dei Comuni, considerate le cellule fondamentali della Repubblica e punti di riferimento essenziali per la comunità. L’immediato avvio di incontri con i sindaci, a partire dal sindaco di Catania, Enrico Trantino, testimonia l’intenzione di instaurare una collaborazione stretta e proficua, basata sul confronto e sulla condivisione di obiettivi.Il prefetto Signoriello ha infine espresso fiducia nella struttura prefettizia esistente, definendola “capace e rodata”, e ha annunciato l’intenzione di potenziarla ulteriormente, attraverso l’inserimento di nuovi dirigenti. Questa evoluzione strutturale, combinata con un approccio proattivo e collaborativo, mira a trasformare la Prefettura in un motore di cambiamento positivo per il territorio catanese, un punto di riferimento per la comunità e un garante della legalità e della sicurezza. Si tratta di una Prefettura al servizio del cittadino, capace di ascoltare, comprendere e rispondere alle sue esigenze, contribuendo a costruire un futuro più giusto e prospero per tutti. L’obiettivo è creare una Prefettura “smart”, in grado di anticipare i rischi e di offrire soluzioni innovative, sfruttando le nuove tecnologie e promuovendo la partecipazione attiva dei cittadini.
Prefetto a Catania: una Prefettura al servizio del territorio.
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