Il sistema di dialisi in Sicilia si trova sull’orlo del baratro, soffocato da un accumulo di criticità che minacciano la continuità delle cure per oltre 5.000 pazienti. Un quadro drammatico, denunciato con forza dalle associazioni di categoria (ADIP, ADS, ASCEA, ARCADE), rivela un intreccio di ritardi nei pagamenti, gestione disomogenea a livello provinciale e un pericoloso vuoto legislativo che rischia di compromettere l’intero comparto.L’emergenza è acuita da pagamenti che si protraggono fino a quattro mesi, un fardello insostenibile per le strutture già gravate da un contesto economico precario. La mancanza di un decreto dell’Assessorato Regionale alla Sanità, atteso da ben sei mesi, amplifica l’incertezza e blocca il flusso finanziario essenziale per il mantenimento dei servizi. Questo immobilismo, in un periodo aggravato dalla vacatio legislativa, rischia di innescare un circolo vizioso con conseguenze dirette sulla salute dei pazienti.La frammentazione amministrativa appare un elemento chiave del problema. L’assenza di criteri oggettivi nella gestione dei pagamenti da parte delle Aziende Sanitarie Provinciali (ASP) genera disomogeneità macroscopiche tra le diverse province siciliane, rendendo difficile una pianificazione efficace e creando disparità nell’accesso alle cure. Le associazioni di categoria hanno ripetutamente sollevato la questione, ma finora le loro istanze non hanno trovato risposta concreta. L’impegno assunto dall’Assessore Regionale alla Sanità, Daniela Faraoni, di trovare una soluzione condivisa si è scontrato con un silenzio preoccupante: a distanza di oltre ventidue giorni dalla manifestazione di disponibilità, le associazioni attendono ancora una convocazione che appare ormai indispensabile.Oltre ai ritardi nei pagamenti, le associazioni rivendicano l’applicazione dell’aumento tariffario del 3,5% previsto dalla normativa nazionale per tutti gli operatori sanitari. La mancata applicazione di questo incremento, che rappresenta un diritto riconosciuto a livello nazionale, costituisce una violazione che aggrava ulteriormente la situazione economica delle strutture dialitiche e penalizza il servizio offerto ai pazienti.L’urgenza della situazione richiede un intervento immediato da parte delle autorità regionali. Una convocazione tempestiva delle associazioni, una revisione dei criteri di gestione dei pagamenti e l’applicazione delle tariffe previste dalla legge nazionale sono passi fondamentali per scongiurare il collasso del sistema di dialisi in Sicilia e garantire la continuità delle cure per i pazienti che dipendono da questi servizi vitali. La salute di migliaia di persone non può rimanere in bilico a causa di un’inerzia inaccettabile.
Dialisi in Sicilia: Sistema sull’orlo del baratro, pazienti a rischio.
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