La commissione regionale di garanzia della Sicilia, un organismo centrale nella gestione del Partito Democratico (Pd) a livello territoriale, si trova al centro di una grave incertezza sulla sua competenza ad affrontare le questioni relative all’organizzazione congressuale regionale. La situazione è resa ancora più complessa dalle dichiarazioni dei garanti nazionali del Pd, che sembrano sostenere l’idea che la commissione non ha espresso alcun parere sul regolamento congressuale.La vicenda comincia con il congresso regionale del Pd in Sicilia, celebrato nell’ambito di un dibattito acceso all’interno del gruppo dirigente. È proprio in questo contesto che la commissione regionale di garanzia scopre di non avere alcuna copia del provvedimento relativo al regolamento congressuale, né tantomeno ha reso parere in quanto non richiesto da nessun organismo del partito.Il problema si aggrava ulteriormente con l’approvazione del regolamento congressuale regionale dalla direzione nazionale del Pd, il quale impone che la commissione di garanzia debba fornire un parere obbligatorio. È proprio in questo contesto che i garanti nazionali intervenuti a sostegno della competenza della commissione regionale di garanzia.La presunta incapacità della commissione regionale a esprimersi sul regolamento congressuale, nonostante l’approvazione avvenuta all’interno dell’assemblea del 27 gennaio, ha portato la Commissione nazionale di garanzia del Pd a chiedere chiarimenti sulla situazione. I membri della commissione nazionale di garanzia sono giunti alla conclusione che i ricorsi contro lo svolgimento dell’assemblea regionale Dem fossero stati inviati alla commissione regionale di garanzia.La controversia si è inasprita quando la Commissione nazionale di garanzia ha rilevato che la commissione non aveva espresso alcun parere sul regolamento congressuale, nonostante le presunte affermazioni da parte del segretario regionale Anthony Barbagallo e del responsabile nazionale organizzazione Igor Taruffi. Le dichiarazioni dei due funzionari sembrano sostenere che la proposta di regolamento congressuale era già stata valutata positivamente prima dell’assemblea del 27 gennaio.L’enorme dibattito ha lasciato dubbi sulla competenza della commissione regionale di garanzia e sui pareri espressi in merito al regolamento congressuale. La situazione sembra ancora più complessa a causa delle contraddittorie dichiarazioni dei funzionari del Pd coinvolti nella vicenda.