martedì, 3 Giugno 2025
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Omicidio a Roma: la rabbia di Samantha per la morte del pasticcere Santo Re.

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La notizia della morte di Santo Re, giovane pasticcere trentenne, ha scatenato un’onda di sgomento e indignazione sui social media. Un omicidio brutale, perpetrato da John Obama, parcheggiatore abusivo zimbabwese privo di permesso di soggiorno e con precedenti penali, che ha riacceso un dibattito doloroso e complesso. Il post di Samantha, collega e amica di Santo, è un grido di rabbia e di dolore, che trascende la perdita personale per toccare corde profonde di una società ferita.”Ha pagato un ragazzo onesto, buono, un lavoratore come tanti di noi,” scrive Samantha, evocando l’immagine di una vita spezzata senza senso. La sua denuncia non si limita alla condanna del singolo assassino, ma si estende a un sistema che, a suo avviso, ha fallito nel proteggere la vittima. “Non è morto solo per mano di un assassino, ma per mano di un sistema giudiziario malato, soffocato dalla burocrazia, un sistema corrotto in cui la giustizia viene comprata,” accusa con amarezza, puntando il dito contro le responsabilità istituzionali.Il racconto di Samantha ricostruisce gli ultimi momenti di Santo, un uomo che tornava a casa, desideroso di riabbracciare la moglie e la figlia neonata. L’incontro fatale con il parcheggiatore abusivo, un uomo che in passato aveva ricevuto anche gesti di gentilezza da parte di Santo, si trasforma in un’aggressività inaspettata e devastante. La difesa disperata di Santo, il tentativo di raggiungere il luogo sicuro del lavoro, il tragitto percorso con le ultime energie, un percorso segnato dal sangue e dalla paura, dipingono un quadro straziante di una vita che si spegne troppo presto.La morte di Santo non è solo una tragedia personale, ma un sintomo di una più ampia crisi di valori e di un profondo malessere sociale. La sua vicenda solleva interrogativi scomodi sulla gestione dei flussi migratori, sulla sicurezza urbana, sulla legalità e sulla responsabilità delle istituzioni. Il post di Samantha, con la sua forza espressiva e la sua denuncia appassionata, è un invito a una riflessione urgente e a un cambio di rotta, affinché tragedie simili non si ripetano. Non è sufficiente esprimere cordoglio; è necessario agire, per garantire a tutti i cittadini un futuro più giusto e sicuro. La memoria di Santo Re non debba svanire, ma stimoli un rinnovato impegno civico e un profondo ripensamento delle politiche sociali.

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