Il procedimento giudiziario che coinvolge l’ex sacerdote, figura di spicco nell’ambito scolastico e religioso ligure, assume contorni sempre più complessi, con la decisione del giudice dell’udienza preliminare Laura De Dominicis di disporre una perizia psichiatrica approfondita. Questa scelta, che sussegue alla concessione della misura cautelare abbreviata, mira a delineare un quadro clinico completo, cruciale ai fini della valutazione della responsabilità penale e della determinazione della pena applicabile.L’indagine, condotta dai Carabinieri sotto la direzione della Procura di Genova, aveva portato all’arresto del religioso, appartenente all’Ordine dei Padri Scolopi, con l’accusa di abusi ripetuti nei confronti di un giovane chierichetto di dodici anni. Il presunto schema di abuso prevedeva non solo aggressioni fisiche e psicologiche, ma anche una sistematica strategia di manipolazione, con l’offerta di gratificazioni materiali come denaro, abbigliamento di lusso, videogiochi e ricariche telefoniche, creando un rapporto di dipendenza e vulnerabilità nel minore.Le indagini avevano inizialmente sollevato dubbi su possibili approcci simili ad altri sette minori, con l’offerta di sigarette elettroniche e abbigliamento. Tuttavia, a seguito di accertamenti più approfonditi, tali sospetti non hanno trovato riscontri sufficienti a sostenere l’accusa, portando la Procura di Savona a richiedere l’archiviazione di tali episodi. La mancanza di conferme da parte del giovane durante l’incidente probatorio ha ulteriormente complicato la ricostruzione della vicenda.La vicenda ha avuto ripercussioni immediate all’interno della comunità religiosa, con la sospensione dal ministero da parte della Curia. L’Ordine Scolopi, a cui apparteneva il sacerdote, ha subito un colpo d’immagine, considerando il ruolo di rilievo ricoperto dall’indagato all’interno della struttura. Oltre a ricoprire il ruolo di direttore di una scuola elementare a Genova e di presidente di Fidae Liguria (Federazione di scuole cattoliche), il religioso era anche parroco a Finale Ligure, ricoprendo quindi ruoli di significativa influenza nell’ambito territoriale.La scelta di trasferire l’indagato ai domiciliari in una comunità religiosa terapeutica in Umbria, specializzata nel recupero di sex offender, evidenzia la complessità della situazione e la necessità di un percorso di riabilitazione psicologica e sociale. La perizia psichiatrica disposta dal giudice De Dominicis sarà fondamentale per valutare la capacità del religioso di comprendere la gravità delle proprie azioni e per elaborare un piano di intervento mirato, tenendo conto anche della possibile presenza di semi infermità che potrebbero incidere sulla valutazione della responsabilità e sull’applicazione della pena. L’obiettivo primario, in questo contesto delicato, rimane la tutela del minore e la prevenzione di ulteriori episodi simili.