## La Contrattazione Collettiva del XXI Secolo: Navigare tra Innovazione, Dignità Umana e Sviluppo SostenibileIl 16° Festival del Lavoro, ospitato ai Magazzini del Cotone di Genova, ha rappresentato un’occasione cruciale per riflettere sull’evoluzione imprescindibile della contrattazione collettiva nell’era digitale. Il dibattito, promosso da Cifa e FonARCom, ha focalizzato l’attenzione sulla necessità di ripensare un modello contrattuale che sappia coniugare la competitività aziendale con la tutela e lo sviluppo del capitale umano, un imperativo strategico per un futuro del lavoro sostenibile e inclusivo.L’analisi, stimolata anche dalla presentazione del CCNL intersettoriale Cifa-Confsal per settori chiave come il terziario, il commercio, la distribuzione, i servizi, il turismo e gli esercizi pubblici, ha superato la tradizionale visione difensiva dei diritti acquisiti. L’orizzonte si è ampliato verso una contrattazione proattiva, volta a costruire nuove tutele e a promuovere una crescita che trascenda il mero aumento della produttività, abbracciando la dimensione professionale e personale del lavoratore.Il confronto, moderato da Antonino Alessi e arricchito dalle prospettive di Andrea Cafà, Cesare Damiano, Paolo Pizzuti, Andrea Rapacciuolo e Angelo Raffaele Margiotta, ha evidenziato come l’avvento dell’intelligenza artificiale e dell’automazione, se da un lato offrono opportunità di crescita e di miglioramento delle condizioni di lavoro, dall’altro generano preoccupazioni legate alla possibile marginalizzazione del lavoro umano e alla necessità di riqualificare le competenze.La contrattazione collettiva, lungi dall’essere un mero strumento di regolamentazione dei rapporti di lavoro, si configura quindi come un vero e proprio strumento di progettazione del futuro. Essa deve permettere l’accesso a nuove competenze, incentivare l’aggiornamento professionale continuo e promuovere una cultura dell’innovazione partecipata, dove ogni lavoratore si senta parte attiva del processo di trasformazione digitale.Un aspetto fondamentale emerso durante il dibattito è la necessità di un approccio olistico, che tenga conto non solo degli aspetti economici e produttivi, ma anche delle implicazioni sociali ed etiche dell’innovazione tecnologica. La contrattazione collettiva deve, quindi, essere uno strumento per garantire che l’automazione e l’intelligenza artificiale siano impiegate a beneficio di tutti, prevenendo la creazione di disuguaglianze e promuovendo una distribuzione equa dei vantaggi derivanti dalla crescita.Inoltre, è cruciale favorire una maggiore consapevolezza da parte dei lavoratori sull’utilizzo responsabile delle nuove tecnologie, fornendo loro gli strumenti e le conoscenze necessarie per affrontare le sfide del futuro del lavoro. Ciò implica un investimento nella formazione, nell’informazione e nella sensibilizzazione, al fine di creare una forza lavoro adattabile, resiliente e proattiva.In definitiva, la contrattazione collettiva del XXI secolo si configura come un elemento strategico per la costruzione di un modello di sviluppo sostenibile, in cui tecnologia e lavoro umano non si contrappongono, ma si integrano in un rapporto virtuoso, orientato al benessere di tutti e alla prosperità collettiva. Un futuro del lavoro che ponga al centro la dignità umana, la crescita professionale e la partecipazione attiva di ogni lavoratore.
Contrattazione Collettiva: Innovazione, Dignità e Futuro del Lavoro
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