L’apertura dell’Archivio Publifoto di Intesa Sanpaolo rappresenta una pietra miliare nella digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio fotografico italiano, inaugurando una nuova era di accessibilità e ricerca collaborativa. Questa iniziativa, la prima di un ente privato ad essere integrata nel portale della Fotografia del Ministero della Cultura, testimonia un impegno congiunto verso la democratizzazione dell’accesso alla memoria visiva nazionale.L’accordo tra Intesa Sanpaolo e l’Istituto Centrale per il Catalogo e Documentazione (ICCD), siglato in occasione dell’incontro “Patrimoni fotografici pubblici e privati: quali sinergie e opportunità”, si prefigge di rendere fruibile un archivio vastissimo, composto da circa 500.000 immagini, svelando legami inediti tra luoghi, eventi storici e figure chiave che ne hanno segnato il corso. A partire dal 30 maggio, una prima selezione di 35.000 fotografie sarà consultabile attraverso il portale del Ministero, un passo fondamentale verso la creazione di una risorsa culturale condivisa.La possibilità di questa integrazione è resa possibile dall’adozione di tecnologie all’avanguardia, in particolare l’utilizzo dei Linked Open Data. Questo approccio consente di strutturare i dati in modo che possano essere interpretati e collegati da diverse applicazioni, abbattendo le barriere tra i portali e creando un unico punto di accesso centralizzato per la ricerca. L’implementazione di standard condivisi, cruciale per garantire l’interoperabilità, facilita la convergenza di informazioni eterogenee, unificando formati e protocolli.Un elemento chiave di questa iniziativa è l’impiego dell’ontologia ArCo (Archivi del Patrimonio Culturale), un Knowledge Graph che agisce come una sorta di “mappa concettuale” del patrimonio culturale italiano. ArCo non solo permette la condivisione dei dati, ma ne garantisce anche l’autonomia e la tracciabilità, assicurando che il controllo delle informazioni rimanga in capo ai produttori originali. In altre parole, si preserva l’integrità del patrimonio culturale, pur consentendone la condivisione.L’adozione dello standard IIIF (International Image Interoperability Framework) è altrettanto importante. IIIF consente la pubblicazione interoperabile delle immagini digitalizzate, garantendo che possano essere visualizzate e analizzate da diverse piattaforme, pur rimanendo fisicamente conservate all’interno delle strutture informatiche di Intesa Sanpaolo. Questo approccio bilancia l’accessibilità con la sicurezza, un requisito fondamentale per la tutela del patrimonio digitale.L’ambizione dell’iniziativa va oltre la semplice digitalizzazione: si tratta di creare un ecosistema di conoscenza condivisa. L’armonizzazione delle descrizioni, l’utilizzo di vocabolari specifici e l’implementazione di authority file unificati sono elementi cruciali per la creazione di un database sempre più completo e affidabile, che consenta di ricostruire la storia dei fotografi e il contesto in cui hanno operato. Questo processo di condivisione e standardizzazione apre nuove prospettive per la ricerca storica, l’analisi culturale e l’educazione, rendendo il patrimonio fotografico un bene comune a disposizione di studiosi, appassionati e del grande pubblico.
Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo: un patrimonio fotografico a disposizione.
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