Nella selvaggia e impervia Val Maira, ad Acceglio (Cuneo), si è conclusa l’esercitazione “Alabarda d’Argento 5/25”, un’intensiva due settimane di addestramento che ha visto protagoniste le Truppe Alpine dell’Esercito Italiano, provenienti dalle prestigiose brigate “Taurinense” e “Julia”. Quest’esercizio, deliberatamente ambientato a oltre 2000 metri di altitudine, ha rappresentato molto più di una semplice simulazione tattica; è stato un banco di prova cruciale per la resilienza, l’adattabilità e la coesione di reparti operativi.Il 2° Reggimento Alpini di Cuneo, sotto la guida del Colonnello Davide Marini, ha orchestrato e supervisionato le operazioni, ponendo l’accento sull’eccellenza nell’operare in ambienti montani estremi, dove le condizioni psico-fisiche vengono messe a dura prova. L’obiettivo primario era affinare la capacità di vivere, muoversi e agire in maniera efficace e coordinata in un contesto che replica le sfide operative di un teatro di guerra alpino.La brigata “Taurinense” ha visto l’impegno del Reggimento “Nizza” Cavalleria (1°) e del 32° Reggimento Genio Guastatori, mentre la “Julia” ha schierato il 5° e l’8° Reggimento Alpini, il 2° Reggimento Genio Guastatori, il 3° Reggimento Artiglieria Terrestre e il Reggimento Piemonte Cavalleria (2°), un concentrato di competenze specialistiche fondamentali per la missione.Un elemento chiave dell’esercitazione è stata l’impiego del Sistema Integrato per l’Addestramento Terrestre (Siat), una sofisticata piattaforma di simulazione che ha permesso di creare scenari a partiti contrapposti, massimizzando l’apprendimento attraverso l’esperienza diretta. Gli addestramenti hanno compreso un ampio ventaglio di attività, dall’impiego di armi individuali e di squadra, a tiri di precisione con mortai e fucili scelti, simulando situazioni di combattimento reali. L’efficacia delle tecniche utilizzate è stata costantemente valutata da un team di osservatori militari, il cui feedback ha contribuito a ottimizzare il processo di apprendimento e a perfezionare le procedure operative.L’aspetto logistico, spesso sottovalutato, ha rappresentato una componente essenziale dell’esercitazione. La capacità di proiettare risorse e garantire l’autosufficienza operativa, con l’implementazione di servizi di supporto medico e cucine da campo, è stata sottoposta a un rigoroso esame. La gestione delle risorse in un ambiente ostile, dove l’accesso è limitato e le condizioni meteorologiche imprevedibili, ha messo alla prova l’efficienza e la flessibilità delle unità.Il Generale di Divisione Michele Risi, Comandante delle Truppe Alpine, ha presenziato alle fasi cruciali dell’esercitazione, sottolineando l’importanza di questo evento come importante strumento di valutazione del livello di preparazione delle unità. “Alabarda d’Argento 5/25” ha rappresentato non solo un esercizio di addestramento, ma una verifica tangibile dell’impegno costante delle Truppe Alpine verso l’eccellenza operativa e la capacità di rispondere efficacemente alle sfide complesse del panorama geostrategico contemporaneo, rafforzando l’identità e il legame con il territorio alpino.
Alabarda d’Argento: Addestramento Alpino tra le Cime del Piemonte
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