L’inchiesta della Procura della Repubblica di Ravenna ha portato alla richiesta di misure cautelari – l’obbligo di firma e domicilio notturno – nei confronti di due individui, un uomo di 51 anni e uno di 64, fortemente indiziati di aver orchestrato e perpetrato due furti in gioiellerie situate a Cervia e Punta Marina Terme. Il valore complessivo della refurtiva, stimato in oltre 40.000 euro, testimonia la premeditazione e l’organizzazione dietro le azioni criminali.Le accuse contestate, in concorso per furto aggravato, si basano sulle attività investigative condotte dai Carabinieri, che hanno ricostruito la dinamica dei colpi avvenuti rispettivamente l’8 e il 18 aprile. L’elemento particolarmente significativo emerso durante le indagini riguarda la complessità e la precisione delle tecniche utilizzate dai presunti responsabili. Non si è trattato di una semplice effrazione, ma di un’operazione che ha richiesto competenze specifiche e strumentazioni avanzate: i malviventi hanno forzato le vetrine blindate delle gioiellerie attraverso la pratica di fori circolari, impiegando una fresa di precisione. Questa metodologia suggerisce una pianificazione meticolosa e una certa familiarità con i sistemi di sicurezza delle vetrine.Durante l’interrogatorio di garanzia, svoltosi di fronte al Giudice per le Indagini Preliminari, la difesa ha avuto l’opportunità di presentare le proprie argomentazioni. Tra i due indagati figura anche un uomo con disabilità motoria, costretto all’uso di una sedia a rotelle motorizzata. La peculiarità del mezzo di locomozione, paradossalmente, è risultato determinante per l’identificazione e l’incriminazione dell’uomo, fornendo elementi concreti a supporto delle accuse. L’analisi tecnica della sedia a rotelle, presumibilmente utilizzata come elemento di distrazione o per agevolare l’azione dei complici, ha fornito dettagli significativi che hanno rafforzato il quadro indiziario.L’indagine, in corso, mira ora a chiarire il ruolo preciso di ciascun indagato e a identificare eventuali ulteriori complici che potrebbero aver partecipato alla pianificazione e all’esecuzione dei furti. La Procura sta analizzando minuziosamente le tracce lasciate dai malviventi e sta lavorando per ricostruire la filiera di approvvigionamento delle attrezzature utilizzate. Il caso solleva inoltre interrogativi sulla vulnerabilità delle attività commerciali, nonostante l’adozione di sistemi di sicurezza apparentemente avanzati, e sulla necessità di rafforzare ulteriormente i protocolli di prevenzione e contrasto a fenomeni di criminalità predatoria, in particolare in aree turistiche come quelle coinvolte.
Furti in gioiellerie: indagati due uomini, uno su sedia a rotelle.
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