sabato 26 Luglio 2025
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Milano invecchia: sfide e futuro del welfare

Milano, come molte città europee e globali, si confronta con una trasformazione demografica profonda e inarrestabile: l’invecchiamento della popolazione.
I dati attuali rivelano che gli over 65 rappresentano già il 20% della popolazione residente, con un’età media che si attesta sui 46 anni, un dato in costante crescita rispetto al passato.
Questa evoluzione, lungi dall’essere un mero dato statistico, incide direttamente sulla struttura sociale ed economica della città, richiedendo un ripensamento radicale delle politiche del welfare.
L’aumento dell’età media non è riconducibile solo a una maggiore longevità, ma è il risultato di una complessa interazione di fattori.

La diminuzione del tasso di natalità, un fenomeno transnazionale, è un elemento chiave, accentuato dalla riduzione della fecondità anche tra le giovani generazioni.
Parallelamente, l’invecchiamento è amplificato dalla progressiva sostituzione generazionale, con un numero crescente di persone anziane rispetto a quelle più giovani.

Questa dinamica si estende alla popolazione straniera, che rappresenta una quota significativa del tessuto urbano (21%), contribuendo ulteriormente all’innalzamento dell’età media complessiva.
Le implicazioni per il sistema di welfare sono significative.
Si stima che circa 78.
000 persone anziane, prevalentemente donne (71%), vivano in condizioni di non autosufficienza, necessitando di assistenza continua.
La responsabilità di tale cura ricade in maniera preponderante sui caregiver familiari, spesso donne, con conseguenze rilevanti sulla loro qualità di vita e sulla loro partecipazione al mercato del lavoro.
Nonostante Milano presenti un tasso di copertura dei servizi residenziali superiore alla media nazionale, la domanda supera di gran lunga l’offerta, evidenziando una lacuna critica.

Il fenomeno dell’invecchiamento è ulteriormente complicato dall’incremento della solitudine e dell’isolamento sociale.

I nuclei familiari monocomponenti sono passati dal 45% al 57% in vent’anni, indicando una crescente frammentazione dei legami sociali.
L’aumento delle persone sole, celibi o nubili, riflette una trasformazione dei modelli familiari e una maggiore difficoltà nel costruire reti di supporto.

A ciò si aggiungono problematiche legate alla salute mentale e alla disabilità: oltre 48.
000 persone sopra i 15 anni presentano disturbi depressivi, mentre circa 62.
000 convivono con disabilità, accentuando la necessità di interventi mirati e personalizzati.
Il Piano di Sviluppo del Welfare 2025-2027 rappresenta una risposta strategica a queste sfide, consolidando le iniziative intraprese in precedenza e incorporando una visione orientata al futuro.
L’obiettivo è creare un sistema di welfare resiliente e inclusivo, capace di adattarsi ai rapidi cambiamenti demografici, economici e sociali, promuovendo il benessere e la partecipazione attiva di tutte le generazioni.
Questo implica non solo l’ampliamento dell’offerta di servizi socio-assistenziali, ma anche la promozione di politiche di prevenzione, l’incentivazione della solidarietà intergenerazionale e l’investimento in innovazione sociale per rispondere in modo efficace alle esigenze complesse e diversificate della popolazione milanese.

Un’attenzione particolare dovrà essere rivolta alla digitalizzazione dei servizi, per garantire l’accessibilità e l’efficienza, e alla formazione di professionisti qualificati in grado di fornire un’assistenza personalizzata e di qualità.

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